KarmaChimico

Anime: Serial Experiments Lain

Lain

Lusky - 04/07/2002

Prefaz

In questo testo parlero' spesso di simbolismo e di argomenti relativi alla costruzione sociale della realta'. Probabilmente questo tema sta diventando una mia piccola fissa, ed e' possibile che stia mancando clamorosamente il bersaglio anche se ovviamente non e' questa la mia opinione. Mi assumo meriti e demeriti di quello che scrivo, perche' fino ad ora non ho letto nessuna recensione su Lain e nessun articolo (ad esclusione di uno riguardante le interpretazioni del simbolo dei Knights). Non sono stato quindi influenzato da altri.

Sulla trama

La trama di Lain non e' semplicissima da seguire, e molti avvenimenti sembrano completamente sconnessi dagli altri. La maggior parte delle volte non e' cosi', semplicemente la connessione tra i fatti non sempre e' esplicitata.

A mio avviso la trama in questa serie assume caratteristiche prevalentemente funzionali, quasi un pretesto per esprimere un contenuto sovrastante; non solamente un pretesto, pero', ne' tantomeno un esercizio di stile. La trama esiste e non e' difficile ricostruirla almeno nelle sue linee principali: questa costruzione, come ci ha gia' insegnato tra gli altri Evangelion, non e' pero' lineare ma piuttosto un mosaico.

Ecco dunque, se ce ne fosse bisogno, una breve sequenza dei principali avvenimenti che fanno da sfondo a cio' che succede a Lain:

  1. Uno scienziato anglosassone porta a compimento l'esperimento Kids, tramite il quale bambini dotati di energia psichica scompaiono dal Mondo Reale;

  2. Dopo (o forse prima?), uno scienziato giapponese di nome Masami Eiri riesce a fare una copia della propria coscienza nel protocollo IP di settima generazione, basandosi sulle teorie di Bush, Lilly, Nelson e Schumann. In questo modo, tale coscienza vive di vita propria in ogni computer collegato al Wired. Lo scienziato muore fisicamente.

  3. Masami Eiri (Zeus), tramite una setta di propri fedeli definiti Knights, diffonde tra i bambini un videogioco che non e' altro che la riproduzione avanzata del Kids. In questo modo, tali bambini perdono il senso della distinzione tra Wired e Mondo Reale e le loro coscienze possono passare dall'uno all'altro senza bisogno di periferiche. Questo provoca tra le altre cose una serie di incidenti e morti. Lo stesso effetto puo' probabilmente essere attribuito ad una droga chiamata Accela.

  4. Zeus ed i suoi seguaci stimolano nei suddetti bambini la convinzione che, potendo copiare a loro volta la propria coscienza nel Wired, la loro vita potrebbe essere estesa all'infinito (e non solo). Li induce quindi a credere di non avere piu' bisogno di un corpo fisico. Alcune di queste persone si suicidano, e riescono effettivamente a continuare a vivere nel Wired. Una di queste, Chisa, contatta Lain.

Su tutto quello che riguarda Lain c'e' ancora un po' di confusione, per cui non mi azzardo a fare ipotesi in attesa di vedere gli ultimi episodi.

Le dicotomie

Lain e' molto ricca di elementi simbolici ed il simbolo necessita di una dicotomia, se non altro tra il significante ed il significato. Le principali dicotomie in Lain sono (a mio parere):

  • Mondo Reale/Wired: e' la piu' evidente, anche se tende esplicitamente a diventare sempre piu' sfocata. Ma naturalmente se il significato tende a diventare un tutt'uno con il significante (o viceversa), il simbolo non diventa altro che un tortuoso rimandare a se stesso privo di valore.

  • Lain del Mondo Reale/ Lain del Wired: Rimandando ogni considerazione sull'Evil Twin di Lain (probabilmente creata dai Knights? Ma per quale scopo, oltre a farla impazzire?) la dicotomia principale sta nel comportamento e nell'atteggiamento di Lain nei due diversi ambienti. Come la dicotomia precedente, anche questa si fa sempre piu' sfumata anche perche' e' sempre piu' difficile distinguere l'ambiente stesso. E' da notare pero' come i due stereotipi estremi ricalchino perfettamente i due stereotipi della ragazza giapponese negli anni Novanta: la ragazza-bambina (Lolita) e la ragazza sfrontata e "adulta". Questi stereotipi coprono il modo di vestire (cosa c'e' di piu' kawaii del pigiama orsacchiotto?), la voce, l'espressione ed ogni aspetto della personalita'; ciononostante, la Lain-bambina non coincide con la vera moda ragazza "kawaii" giapponese, la quale a causa dell'esasperazione di certi modelli comprendeva una carica (inconsciamente?) eversiva, bensi' con il suo idealtipo mass-mediatico. La Lain del Mondo Reale non esagera, non adotta lo stile kawaii per moda ma per blocco psicologico (vedi il monologo nel decimo episodio: "Ho sempre cercato di non oltrepassare certi limiti, di non dire o pensare niente di troppo strano").

I layers

"Layer" in inglese significa naturalmente "livello" o "strato"; nel contesto dell'informatica e della telematica (non solo, ma e' a questo ambito che Lain fa riferimento), tuttavia, questo termine ha un significato particolare. Un tipico esempio di rappresentazione a "layers", probabilmente lo stesso a cui concettualmente si rifa' Lain, e' lo Stack ISO OSI ovvero la rappresentazione del trasferimento di informazioni attraverso una rete telematica (un altro Stack e' il TCP/IP, ma mentre questo e' piu' funzionale il primo e' piu' accademico ed utilizzato piu' spesso nelle spiegazioni teoriche). Vado a memoria per cui spero mi si scuseranno eventuali imprecisioni; ogni layer e' livello di astrazione sul processo di trasmissione delle informazioni tra due computer, ogni layer e' piu' "astratto" del precedente ed e' in contatto solo con il precedente ed il successivo. Immaginiamo di avere una "pila" (Stack) collegata al computer: le informazioni partono dal livello piu' alto, scendono ai successivi e vengono trasmesse, mentre il computer che le riceve le fa passare dallo strato piu' basso al piu' alto, fino all'utente.

I layer dello Stack OSI sono 7 e, dal basso all'alto, sempre piu' astratti; ad esempio, il layer 1 rappresenta il livello fisico del passaggio dei bit, riguarda quindi proprio l'elettricita'; il layer 2 riguarda lo spostamento di "trame" o gruppi di bit; il layer 3 la suddivisione dei file in pacchetti ed il loro indirizzamento, ecc. fino al settimo dove se non ricordo male e' rappresentata la decodificazione dei dati in formati comprensibili per l'utente tramite software o interfacce (per esempio, Internet Explorer). E' sempre la stessa informazione che gira, ma i layer dello Stack ne mettono in luce ognuno un aspetto di complessita' diversa. Oltretutto, ad ogni layer corrispondono dei protocolli diversi, delle diverse regole di trasmissione. Eppure e' sempre la stessa trasmissione. Viaggiano bit che formano trame che formano pacchetti ecc. ecc., e non e' neppure una semplice questione di "quantita'" ma proprio di complessita' ed astrazione. Forse sono tardo io, ma mi sembra abbastanza complicato, no?

Tutto molto carino, ma cosa c'entra realmente con Lain? Poco, per fortuna, se non come ispirazione e metafora. Teniamo i livelli di astrazione crescenti ed il passaggio dall'uno all'altro, teniamo la trasmissione delle informazioni e teniamo il concetto di vedere la medesima cosa attraverso filtri diversi; scartiamo tutto il resto.

Non credo che ad ogni layer-episodio corrisponda un layer-livello interpretativo. Sarebbe veramente un'esagerazione, visto che la citazione del termine "layer" come nome dell'episodio serve prevalentemente come indizio alla metafora e come specchietto per le allodole. Mi e' parso di identificare alcuni dei layer di Lain, ma potrebbero benissimo essercene o emergerne altri, senza pero' quasi nessun collegamento con la suddivisione degli episodi.

Il primo layer e' quello della psiche individuale: gli esseri umani hanno coscienza di se' tramite le proprie percezioni, i propri ricordi e le informazioni che ricevono dagli altri. Ma se le percezioni ed i ricordi possono venire alterati e diventare "virtuali" o ricostruiti artificialmente, e le relazioni con gli altri esseri umani vengono interrotte o diventano a loro volta esclusivamente simboliche (solo significante, nessun significato), cosa puo' preservare la coscienza umana dal diventare a sua volta "virtuale" ovvero dissolversi, frammentarsi a causa della mancanza di coerenza ed univocita'? Non si parla d'altro che della coscienza post-moderna portata ad un successivo gradino di disintegrazione, cioe' in direzione opposta ad "un'unica e semplice realta'". Lain dice spesso "rimarro' me stessa", ma come puo' rimanere se stessa se non si conosce, se non ha consapevolezza di se'? Per questo Lain e' alla disperata ricerca di qualcuno che "creda" in lei, che confermi la sua identita'.

Il secondo layer e' quello inter-individuale: cosi' come si disintegra il legame dell'individuo con la propria coscienza, cosi' l'atomizzarsi della societa' rende piu' debole il legame tra gli individui. Com'e' tipico della cultura giapponese, viene molto calcata la mano su questo aspetto: come gli individui siano piu' deboli una volta isolati dal gruppo e finiscano con il perdere la propria identita' individuale (layer 1) e collettiva. Il paradosso e' dato in Lain (e nella societa' contemporanea) proprio dall'apparente moltiplicarsi dei legami e delle connessioni tra gli individui, legami in cui pero' ancora una volta il significante sostituisce completamente il significato. Basti ad esempio il padre di Lain, tanto collegato al resto del mondo ed esaltatore dei legami e della comunicazione nel Wired quanto castrato nelle relazioni personali del Mondo Reale. I legami interpersonali si reggono non tanto su un senso, su un significato oggettivo, quanto piuttosto su un complesso di simboli o significati soggettivi e convenzionali, stabiliti socialmente. Il simbolo tuttavia e' precario proprio perche' si basa su un accordo intersoggettivo riguardo il suo significato, e quando tale accordo viene messo in dubbio ("e' la tua vera sorella?") o decisamente negato, scompare il legame e crolla il rapporto sociale.

Il terzo layer e' quello sociale: ad un livello ancora piu' complesso dei semplici rapporti interpersonali, le istituzioni sono fondate su reti di simboli, credenze, significati condivisi e tradizioni che poco hanno a che fare con il Mondo Reale. Ogni istituzione e' in questo senso una religione, una rete di collegamento tra individui ed enti sociali. Siamo ad un livello di astrazione ancora maggiore, ovviamente i mattoni che formano le istituzioni sono relazioni interindividuali ma il rapporto tra cio' che e' rappresentato e cio' che rappresenta e' sempre piu' difficile da ricondurre ad un significato oggettivo. Perche' esistono le istituzioni? A cosa servono? Veramente? Non ci sono altri scopi che non ci e' dato comprendere? Non sono finalizzate esclusivamente alla propria sopravvivenza? Lain evidenzia come l'esistenza delle istituzioni nella societa' post-moderna sia resa possibile solo dalla passivita' (perche' in fondo, nessuno se ne cura particolarmente) e dalla fede nel fatto che posseggano un senso, una ragione d'essere. I Knights sono una delle istituzioni piu' rappresentative, la loro esistenza e' finalizzata unicamente a se stessa ed all'adorazione di Zeus, il quale a sua volta (layer 4) esiste soltanto per essere adorato da loro in un ciclo di inutilita' reciproca. Tuttavia i Knights esistono, da mito diventano cronaca e poi storia perche' qualcuno crede in loro, accorda un significato alla loro esistenza e li legittima. Nell'artificio narrativo dovrebbero essere una societa' segreta, ma paradossalmente per esistere ha bisogno di essere conosciuta, cerca di essere conosciuta il piu' possibile perche' la totale segretezza sarebbe equivalsa alla non-esistenza.

Il quarto layer e' Zeus: quasi banale proseguire con l'analisi a questo punto, perche' e' il layer spiegato in modo piu' esplicito e che fornisce quindi una chiave di lettura per tutti quelli sottostanti fino ad ora esaminati. Zeus non e' diverso dai livelli precedenti, ma la sua astrazione ci permette finalmente di vedere le cose come stanno: come egli ripete nel decimo episodio di Lain, puo' essere Dio solo se qualcuno crede in lui, ed a maggior ragione perche' ormai Masami Eiri e' puro simbolo, non possiede un corpo fisico.

Termino qui le mie banalissime osservazioni perche' temo di non aver detto altro che cose fin troppo evidenti nella serie stessa, e sarebbe patetico a questo punto voler tirare le fila o cercare di immaginare cosa l'autore potesse voler dire con questa opera. Spero almeno che alla luce della mia interpretazione sia chiaro perche' non vedo assolutamente Lain come un'opera di fantascienza, ma come un'opera sociologica almeno quanto Evangelion era un'opera psicologia e psicanalitica. Sono stato forse fin troppo sintetico e schematico, ma troppi aspetti meriterebbero di essere discussi piuttosto che lasciati ad inaridire su carta (o schermo).


Vuoi lasciare un commento su questo articolo? Entra nel forum. Vuoi tornare a KarmaChimico? Clicca sul logo in alto oppure qui.