25/8
2022

Per chi andare a votare

Il mio vecchio amico di penna Pornorambo mi chiede delucidazioni in merito alle elezioni prossime venture. Ebbene sì: nonostante i massimi profeti di sventura avessero annunciato la definitiva abolizione del nostro sport nazionale, pare che ancora una volta saremo invitati ad esprimere la nostra infinfluente opinione su quale sarà il signore e padrone al quale dovremo rivolgere le nostre più sentite maledizioni per i prossimi mesi.
La richiesta mi ha colto un po’ in contropiede, anche perché non seguo realmente la politica da quando Bertinotti ha appeso la sciarpa di cashemere al chiodo. Ho già un lavoro onesto e di solito non mi presto a questo genere di letteratura a gettone, anche perché nessuno offre il gettone, ma la stagione è fiacca, gli asini mangiano controvoglia e di conseguenza lo sterco da spalare non è molto e mi rimane un po’ di tempo libero, per cui sono andato a guardare quali scelte propone la nostra illuminata democrazia liberale. Se devo credere alla propaganda giornalistica, la scelta si ridurrebbe sostanzialmente a quattro opzioni: il PD, la Meloni, un fantomatico terzo polo rappresentato da Calenda e Renzi ed i Cinque Stelle. La questione inizia subito a farsi imbarazzante. Tanto per cominciare nessuna persona di buon senso voterebbe ancora per un partito fallimentare fondato da un comico imbolsito, quindi possiamo escludere Renzi dalla scelta. I Cinque Stelle sono probabilmente diventati quattro nel tempo impiegato a scrivere questo post, ogni volta che sbatto le palpebre uno di loro è passato con un altro partito, è verosimile che ora delle elezioni non ne sia rimasto nessuno quindi non ne vale la pena. Resterebbero quindi il PD e Fratelli d’Italia ma naturalmente la coscienza civica ci impedisce sia di votare per un partito reazionario, retrogrado e corporativo che di optare per la Meloni, e dunque?
Pornorambo butta lì un timido "...E Unione Popolare?" a dimostrazione che la sinistra può essere stanca, stempiata, ingrassata, avvilita, depressa, ipertesa, con il colesterolo alto ma non doma. Con enorme sprezzo del pericolo mi sono quindi letto tutto il programma di Unione Popolare, che quest’anno si presenta per la prima volta al Mortal Kombat con una divisa viola impreziosita da una fascia arcobaleno. Si tratta di 120 punti suddivisi che trattano una decina di argomenti diversi, dal lavoro alla lotta alla mafia passando per l’ambiente e quant’altro gli passava per la capa in quel momento, preceduti da una premessa che recita più o meno così: questo è il programma del nostro partito, potrebbe essere il programma di qualsiasi partito ma questo è il nostro, è diverso da quello degli altri e noi lo amiamo. La premessa insomma non è granché, ma in effetti il livello del discorso politico in giro è piuttosto basso quindi non sottilizziamo. In fondo la Meloni in prima pagina ci ha messo il topo gigio da colorare. Nel programma si trovano poi diverse cose belle, interessanti, di sinistra: c’è roba per i vecchi (la scala mobile! quanti ricordi...), per i giovani (cinema gratis fino ai 18 anni! Sì, ma solo film scelti da Nello.), per i poveri (più soldi ai poveri!), per i ricchi (non uccideremo i ricchi!), ecc. ecc. e presenta alcuni vantaggi che andrò ad elencare di seguito:
1. è scritto in italiano corretto;
2. se venisse realizzato produrrebbe un indubbio miglioramento per l’Italia.

Di contro presenta anche alcuni difetti:
1. è meno realistico delle lettere a Babbo Natale che scrivevo a 8 anni;
2. metterlo in atto scatenerebbe l’invasione immediata da parte delle forze NATO oltre che dell’esercito segreto di Confindustria
3. non brilla per originalità, è tutto un "portiamo il numero medio di insegnanti a livello di quello dell’Estonia", "portiamo il numero di posti letto per abitanti a livello di quello del Belgio", "importiamo il modello di autoproduzione energetica di un paesino del Galles dove sono andato in vacanza l’estate scorsa", "combattiamo le mafie come il pangolino nano della Galpagos combatte i parassiti in un racconto fantasy che ha scritto mia nipote", ecc.
4. pretende allo stesso tempo troppo e troppo poco: visto che per essere realizzato richiederebbe comunque la guerra civile e/o il contributo massiccio di truppe aviosbarcate nordcoreane, propongo di semplificare il programma come segue riducendolo a 6 punti:

1. LAVORO: Piena automazione.
2. ECONOMIA: Abolizione della proprietà privata (ad eccezione del mio motorino nuovo ma ve lo posso prestare) e ritorno al baratto tramite rete capillare di GAS sul territorio.
3. POLITICA INTERNAZIONALE: Abolizione della NATO, esproprio proletario di tutte le atomiche americane presenti sul territorio nazionale da effettuarsi nottetempo al fine di usarle come deterrente per consentire l’attuazione di questo ed altri punti del programma.
4. INDUSTRIA: Nazionalizzazione di tutte le industrie.
5. AMBIENTE: Modifica al protocollo di Kyoto che includa la fucilazione immediata per gli amministratori di aziende inquinanti.
6: DIRITTI CIVILI: Diritto universalmente riconosciuto di farsi i cazzi propri




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