Queste sono parole che avevo letto parecchio tempo fa, che mi erano piaciute, che erano state perse ed ho ritrovato per caso vagabondando per la Discarica:
Addento le penne
e le stringo coi denti
come un tossico
con la sua siringa
mentre stringe l’emostatico al braccio
Ho bisogno di
-un accendino che funzioni
la sigaretta la troverò
-un francobollo da 0,60 cents
per poter spedire in Europa
i pensieri del caso
-un assorbente
che mi ricordi
quanto sangue ho in corpo
caso mai
riuscissi a dimenticarmene
almeno una cazzo di volta
-fogli
-il mio quaderno
PUTTANA DI SCRITTURA
MALEDETTA
Vita
[R. - 26.04.2004]
Parole che non sono mie, com’è evidente, ma mi piacciono ancora e volevo condividerle. In effetti, c’è un che di buffo nel condividere qualcosa che non è mio ed immagino sia estremamente riprovevole averle pubblicate senza chiedere il permesso all’autrice. Portate pazienza: si tratta del mio penultimo sgarbo su queste pagine, e non certo perché abbia deciso di diventare un bravo ragazzo.
(Il mio ultimo sgarbo è che salto tutta la parte commovente in cui il blogghista spiega com’è arrivato alla tragica decisione di abbandonare il proprio bloggo, manda baci ai lettori amici, scrive una sensazionale frase di chiusura e si leva
dalle palle; preferisco lasciarla alla vostra libera immaginazione, tanto i post di chiusura rientrano nella categoria serial fuffa e sono sostanzialmente intercambiabili.)
Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.