"Ci si mette in viaggio a causa di una tragedia, o perché travolti da un’insana passione. Ma andare altrove serve a scoprire gli altri. E se stessi. Ci si mette in cammino per fuggire dalla fame, dalla peste, dalla guerra, per cercare la sicurezza altrove."
(Autoritratto di un reporter)
Potrei scriverne una mezza pagina di agiografia, millantare una lunga amicizia e collocarlo tra i miei scrittori preferiti, tra i cronisti del secolo, tra i migliori di sempre. Difficilmente sbaglierei, magari farei pure bella figura e potrei così dimenticarmi di lui per sempre.
Ma un giorno, vagando sperduto da qualche parte lungo la via della seta, mi potrei pentire di essere l’unico somaro a non aver mai letto nulla di Kapuscinski. Meglio ammettere la vergognosa ignoranza e, rammaricato, rimediare.
Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.