13/9
2005

Pacs in terra hominibus (et donninibus) bonae voluntatis

Che dura la vita, a fare il candidato premier dell’Ulivo! Basta che Prodi (dimentico sempre che bisogna far finta che ci siano le primarie, scusate) accenni ad una proposta di Pacs* da inserire nel programma elettorale perché si scateni un casino peggio che al mercato di Valli del Pasubio la domenica mattina. La proposta di Prodi, peraltro, non è che un piccolo, piccolissimo passo verso il riconoscimento legale delle coppie di fatto. Mentre in Francia è prevista la possibilità che il partner goda, ad esempio, della pensione di reversibilità e riceva un’equa eredità, mentre in Danimarca, Olanda, Belgio, Spagna ed altri paesi europei vengono garantiti diritti pari quasi a quelli delle coppie sposate, qui da noi al massimo si potrebbero prendere decisioni in caso di malattia del compagno/a (che non è poco, ovviamente) e subentrare nel contratto di affitto. Giusto per evitare di trovarsi proprio col culo per terra, insomma.

Secondo Prodi, cattolico e laico, questo è il modo migliore per "preoccuparsi dei diritti di tutti i cittadini e della necessità di disciplinare i problemi giuridici e civili anche di coloro che scelgono di vivere insieme stabilmente in forme diverse dal matrimonio"**. Secondo Fassino, è una "posizione ragionevole"***. L’Arcigay plaude alla proposta così come gran parte del centrosinistro, ad eccezione del solito Mastella che pianta i piedini, si fa il segno della croce e va a confessarsi temendo di contribuire alla fondazione di una nuova Gomorra****. Dall’altra parte della barricata politica, Fini ammette che è giusto "rimuovere eventuali discriminazioni che negano i diritti individuali e personali dei cittadini che danno vita ad una unione di fatto", ma Follini paragona il Prof. Mortadella a Zapatero (come se fosse un insulto... magari, ci fosse una qualche similitudine!), Casini rivendica la libertà di coscienza dei cattolici nel dire No (bello di mamma, il 13 Giugno hai detto "No" al referendum o sei stato a casa a giocare a briscola col parroco?) mentre Calderoli, l’uomo che ridà un senso alle teorie lombrosiane, cede per l’ennesima volta al delirio: "Chi propone di riconoscere le coppie di fatto disconosce e attacca la famiglia, il matrimonio tra uomo e donna, che ne è il fondamento, e soprattutto attacca la natura. Le coppie di fatto sono un atto contro natura e rappresentano il primo passo verso la dissoluzione di una società fondata sui valori. Non pensavo veramente che, per un pugno di voti dell’altra sponda, si potesse cadere così in basso"*****.

Non tace neppure (e quando mai) il Vaticano, accusando Prodi di voler lacerare la famiglia per raccattare voti******; meno male che sono chierichetti bene educati e non specificano come i voti siano dell’altra sponda e quindi già di per sé peccaminosi, a differenza del dentista padano. Prodi, temerario come sempre, fa un mezzo passo indietro sottolineando come fossero proposte già vecchie, alla Aznar, niente a che vedere con Zapatero, i matrimoni gay o altri capricci da culattone. Bravo Prodino, mai sia che questi ti scomunichino davvero - come titola oggi quel fogliaccio di Libero.

A sentire questi sembrerebbe trattarsi, ancora una volta, della già logora ma mai risolta questione delle unioni omosessuali. Non solo, signori miei, non solo. Si tratta anche del mio diritto di stare con una persona e decidere assieme a lei che non me ne frega un cazzo di formare una famiglia benedetta agli occhi di una chiesa o di uno stato e ciononostante garantirci qualche diritto reciproco, anche nel malaugurato caso uno dei due dovesse tirare l’ala senza preavviso. Non è al sindaco o al prete o alla società che dobbiamo rendere conto della nostra vita privata o del nostro impegno a stare insieme per tutto il tempo che lo desideriamo, non è della loro autorizzazione che abbiamo bisogno e se vivessimo in un mondo libero da burocrazia, cagacazzi e discriminazioni si potrebbe benissimo fare a meno di qualsiasi patto scritto e basterebbe guardarci negli occhi e scambiarci parole dolci. Purtroppo, al momento non è così. Posso passare tutta la vita assieme ad una persona, ma se la nostra relazione non viene riconosciuta come un diritto mi troverò di giorno in giorno costretto a lottare contro i tentacoli di una società fondata su istituzioni vecchie di millenni. Istituzioni umane, peraltro, dato che non mi risulta che animali, piante o minerali si sposino come piace credere a Calderoli.

Si tratta di allargare il diritto e lo spazio della libertà individuale, in modo che chi ne abbia bisogno e lo desideri possa usufruirne. Non si tolgono diritti a nessuno. Non si impone niente a nessuno. Non si commette nessun delitto contro la famiglia tradizionale, che rimane inattaccata lì dove se ne sta a marcire con i suoi bei padri stupratori, madri assassine e figli depressi. Eppure come sempre c’è chi vede nell’estensione del diritto una minaccia e curiosamente si tratta sempre delle stesse facce: il clero, i baciapile di ogni risma ed i beceri populisti. Di qualsiasi spinta progressista si parli, qualsiasi modernizzazione sociale si progetti, loro sono sempre lì a dar fuori di senno, a puntare il dito ed a minacciare sputando saliva*******. In questo caso l’Osservatore Romano si appella addirittura alla Costituzione italiana, sintomo evidente di schizofrenia politica. Evidentemente a questa gente la società attuale sembra già fin troppo libera, l’unico diritto che non pare loro di troppo è quello di rompere le palle a me che voglio vivere e pensare in modo diverso da loro.

A me, personalmente, la proposta di Prodi sembra così limitata da apparire quasi una presa in giro, ma tant’è che qui in italia i passi avanti si fanno sempre con la gamba tremante ed a quanto pare non ci sono alternative migliori; accontentiamoci di quel che passa il convento, fino al duemilaundici quando il candidato premier, si spera, sarà qualcuno meno ributtante (ed una mia utopistica proposta ce l’avrei già, ma mi dicono debba ancora finire di rimettere a nuovo l’Apulia).

Che poi io sarei per abolire ogni forma di matrimonio, ma riconosco di essere in una posizione minoritaria.


* Patto di solidarietà civile, per voi che non avete studiato il latino.
** http://www.repubblica.it/2005/g/sezioni/politica/prodir/pacsin/pacsin.html
*** http://www.repubblica.it/2005/i/sezioni/politica/versoelezioni/fasscoppie/fasscoppie.html
**** Perché così come abbiamo sempre saputo come si divertissero a Sodoma, ora sappiamo pure che a Gomorra vivevano more uxorio godendo di primitivi Pacs (fonte: "I Papiri del Mar Morto secondo me", J.S. Maloro, Infeltrinelli)
***** http://www.repubblica.it/2005/i/sezioni/politica/prodipacs/finipac/finipac.html
****** http://www.repubblica.it/2005/i/sezioni/politica/prodipacs/prodipacs/prodipacs.html
******* OK, questo è di nuovo chiaramente Calderoli.

Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.




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