27/2
2006

Il bambino con la testa a palla di bowling ed altre storie

Il cielo sul triste borgo natio è composto all’un percento di ciano ed all’un percento di magenta, oggi. Un velo di panna sul latte. Questo è il suo colore tipico, uniforme. Piovvigina, credo. Non so, sono rinchiuso nel bunker luogo di quotidiano sfruttamento lavorativo. Il triste borgo natio è prevalentemente asfaltato, con chiazze di erba giallognola qua e la, e circondato di colline che dopo un po’ si esaltano e diventano montagne. Sarà anche la stagione, sarà anche che piovvigina (forse, forse no) ma mi sembra un posto di una desolazione soffocante. Mi vien voglia di prendere a calci qualcosa.


L.: Uh, buono! Cos’è quella roba in cui stai tocciando il carciofo, pinzimonio?
N.: Ah, no, è semplicemente olio, aceto, pepe, sale... una cosa così.

[Lusky constata che è inutile esprimersi in maniera forbita a casa del Catechista alle ore 21.17 del 25 Febbraio 2006]

Il Catechista ha un figlio che si chiama quasi come Gesù ed ha la testa a forma di palla da bowling. Una palla da bowling bionda e molto carina, diciamo, però mi commuove molto quando suo padre gli canta una ninna nanna con la sua voce stonata ed il piccirillo si addormenta. Sticazzi, devono essere i primi segni di rincoglionimento senile.


P.: Perché non lo facciamo anche noi?
L.: Come dici?
P.: Ho detto, "Perché non lo facciamo anche noi?"
L.: Come?
P.: ...? Ho detto, "Perché non lo facciamo anche noi?"
L.: Ah. Avevo capito "Perché non ci facciamo un cannone?"

[Lusky perde le proprie facoltà uditive alle ore 20.28 del 26 Febbraio 2006]

Domenica sera ho invitato a cena i PornoRambi, i quali si sono stupiti che io usassi ancora pentolame in teflon dato che le rispettive madri hanno gettato via tutto dopo le allarmanti scoperte scientifiche delle ultime settimane. Ora cucinano il pranzo in un buco scavato nel terreno, scaldandolo con il lanciafiamme. Ho rivelato loro che il teflon diventa cancerogeno solo se lo butti. Con effetto retroattivo.


S.: Cosa ne pensi dello slogan "Mille Nassirya"?
L.: Non saprei, dipende da com’è Nassirya.

[Lusky assume una precisa posizione politica alle ore 20.35 del 26 Febbraio 2006]

Decisamente, questo scontro di civiltà mi ha rotto le palle. Non sentivo così tante vaccate su un argomento inutile dai tempi della scoperta di bonsaikitten.com.


L.: E poi c’è una cosa che vorrei dire... a rischio di apparire impopolare... C’è questa cosa che sembra piacere a molti, ma io francamente... Insomma, secondo me... questo curling è...
P.: ...una troiata colossale, sì.
L.: Meno male. Temevo di essere il solo.

[Lusky dà l’addio alle olimpiadi invernali alle ore 20.48 del 26 Febbraio 2006]

La cerimonia di chiusura di queste olimpiadi è stato lo spettacolo televisivo più trash e nazionalpopolare dell’anno. Quando ho visto 398 tizie vestite da spose andare a comporre la colomba della pace, per l’emozione mi si è incastrato il naso nella bottiglia della trielina.

Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.




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