islam moderato, ma non mi dà" />

7/3
2006

Io il Castelli moderato non l’ho mai visto

Il ministro Castelli dice di non aver mai visto l’islam moderato, ma non mi dà l’idea di uno che l’ha cercato troppo bene. Io, per dire, pur senza cercarlo affatto l’ho visto. Ce l’aveva addosso un tipo di Marrakesh che abitava a Villa Gelida prima di me, era partito dal Marocco che aveva diciotto anni e se n’era fatti un po’ in Spagna, un po’ in Germania, un po’ in giro per l’Italia prima di arrivare al borgo. Quand’è arrivato da queste parti, non c’erano ancora luoghi di preghiera per i musulmani e quindi credo si sia arrangiato o abbia fatto a meno; ogni tanto, lo so per certo, andava a pregare in chiesa perché in fondo un posto gli valeva l’altro. Lavorava in fabbrica ed ha accettato volentieri l’aiuto dei miei compaesani e del parrocco per riuscire a districarsi nella burocrazia italiana e mettersi in regola con il permesso di soggiorno, almeno fino a quando non gli è stato chiaro che alcuni di questi benefattori auspicavano una sua riconoscente conversione al cattolicesimo. Si è fidanzato con una ragazza del posto, lei è rimasta incinta ma i suoi, ferventi baciapile, si sono opposti alla relazione dopo aver litigato sull’educazione religiosa che il bambino avrebbe dovuto ricevere. Questo tipo di Marrakesh ha lasciato il borgo da molti anni, ora abita poco lontano ed è sposato con una donna del suo paese; ha anche un figlio che non può vedere, a cui per ripicca hanno dato nome Cristiano. Quando si accennava alla religione alzava le spalle ed una volta mi ha spiegato che i musulmani possono benissimo bere il whisky, perché comunque dall’alto Allah l’avrebbe scambiato per thé, eppure praticava il ramadàn e tutto quel genere di cose.
Eppoi questo islam moderato l’ho rivisto, ce l’aveva addosso anche un tipo di Casablanca che faceva il muratore e voleva farmi credere che sì, dio è amore e va rispettato perché le sue parole guidano la nostra vita, però la gente vuole essere felice e tranquilla e rispettata e non ha alcuna voglia di morire o di ammazzare in nome di questo dio, che la religione dovrebbe essere una strada per insegnare agli uomini a vivere meglio e non dovrebbe essere imposta. Io non gli credo, ma se si parla di islam moderato l’importante è che ci creda lui.
Eppoi, ora che ci penso, l’islam moderato l’ho visto addosso a diverse altre persone con cui ho parlato negli ultimi anni, mentre l’islam non moderato l’ho visto solo in televisione.

Evidente Castelli non ha frequentato molti operai o muratori, di recente, e pone come condizione per credere ad un islam moderato la possibilità di "andare in un Paese islamico magari con un Vangelo in mano e costruire una chiesetta di due metri per due e stare dentro a pregare senza che nessuno venga a mettermi in galera". Ovvero il famoso teorema del "vogliono venire qui e costruire le loro moschee ed imporci la loro religione, ma prova tu a costruire una chiesa nei loro paesi e vedrai cosa ti succede!", già esposto negli anni Ottanta da Piero Pansa. Un ubriacone che abita vicino a casa mia.
A Castelli basterebbe invece andare a farsi un giro in Bangladesh, Emirati Arabi, Indonesia, Irak (vi ricordate Tarek Aziz?), Iran (!), Kuwait, Libano, Oman, Qatar, Siria... la lista è ancora lunga, la trovate per intero qui. Dall’elenco vanno esclusi paesi come l’Arabia Saudita, solido alleato dei nostri soliti alleati, dove la pratica di altre religioni è vietata anche in abitazioni private e dove possedere una bibbia è considerato un reato, oppure come le Maldive, dove di certo il ministro e tanti bravi cattolici proverebbero repulsione ad andare. Non sto dicendo che gli altri siano paesi democratici o che i fedeli di religioni diverse dall’islam non subiscano alcuna restrizione, sto dicendo che sono paesi dove Castelli potrebbe andare con un vangelo in mano e costruire una chiesetta di due metri per due senza che nessuno lo possa mettere in galera, se non per abuso edilizio. Ed ora sia coerente e ci vada.

L’estremismo islamico è uno dei pericoli da cui dobbiamo difenderci, così come l’estremismo cristiano e qualunque ideologia totalitarista o teocratica (solo in questo senso, quindi, posso appoggiare il manifesto promosso da Salman Rushdie). Non è che io guardi con benevolenza all’islam moderato, al cristianesimo moderato, all’induismo moderato o al voodoo moderato: sono fandonie, si basano su assunti falsi e ridicoli, condizionano le persone e sostengono sistemi di potere conservatori e reazionari. Però esistono. Anche Castelli mi pare un cialtrone, uno che porta le chiacchiere da bar in parlamento e ne fa argomento di discussione ministeriale, ma non mi spingo fino a negare la sua esistenza.

Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.




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