6/12
2006

Degenerati tempi moderni vol. 1: le pornoliceali

Ci si scandalizza, si ridacchia, ci si da di gomito alla notizia che l’ennesima sedicenne è finita su Internet con un filmatino "sexy", in questo caso senza la tragedia annessa e quindi con maggiore licenza di battuta pruriginosa. Questa è la stagione in cui i giornalisti hanno troppo freddo per andare in giro a cercare notizie vere e preferiscono attaccarsi a youtube a guardare filmatini e di solito io, che ho tante tante tante cose da fare e poi io non ci posso fare niente, queste storielle non le seguo e non le segnalo.

Questo caso però è diverso, e non perché è ambientato in una scuola (questa è la stagione in cui i giornalisti scoprono il mondo della scuola, dovendo andare al visitone dei figli), ma perché la scuola è lo stesso tragiborgonativo liceo dove si sono consumati gli anni migliori dell’adolescenza mia, e di PornoRambo, e di PierBulus, e di GmGasTer, e di Nello, e di cetera e cetera.
La storia, come me l’hanno raccontata, è la seguente:
"Gosh! Hai sentito, una ragazza di sedici anni ha fatto degli strip-tease a scuola! Uno spogliarello topless in classe, e poi uno spogliarello integrale in palestra, davanti ai compagni! E qualcuno l’ha ripresa col telefonino ed ha messo il filmato su internet! Gosh!"
La storia, come la descrive il Giornale di Vincenza, è invece più o meno così:
"Una ragazza di sedici anni si è fatta fare da una sua amica e compagnia di classe un filmatino di pochi secondi, mentre nell’ultima fila si sollevava il maglione e faceva intravedere le zinne. Poi, stuzzicate da tanta audacia, sono andate in spogliatoio e la prima ha fatto uno spogliarello fino a rimanere in slip e reggiseno, mentre la seconda ha di nuovo ripreso il tutto con il telefonino. Evidentemente le due tipe non devono più essere tanto amiche, se i filmati sono finiti su internet."
Il giornalista lascia anche intendere che lo spogliarello non era niente di che, su internet si vede di meglio peggio, e comunque non è stato fatto davanti ad un’orgia sbavante di maschi con il cellulare eretto ma tra due amiche nell’intimità di uno spogliatoio. E non era neanche uno spogliarello integrale. Si può anche parlare di come gli adolescenti usino questi "riti" per cercare conferme sul proprio sviluppo o dell’importanza di dissacrare luoghi tabù come la scuola, ma penso che senza disturbarsi tanto si possa archiviare la storia come un gioco, quel genere di cose che si fa in continuazione ma di cui non si parla mai, quel pizzico di naturale malizioso esibizionismo che si sviluppa negli adolescenti e che nei casi più fortunati non scompare mai del tutto. Insomma, di fastidioso in questa storia c’è solo che sia finita su internet (forse) senza il consenso della protagonista, che sia stata stiracchiata oltre misura per farla finire sulle prime pagine dei giornali e che con la scusa di levare nuovi scudi retrogradi e moralisti se ne approfitti per raccontarsi storielle sporche sulle sedicenni di questa società così degenerata e relativista.

Ci si dice, preoccupati: "Eh, ma le sedicenni di adesso! Come parlano, cosa fanno, come si vestono, come camminano... (slurp!)"
Confermo, le sedicenni di adesso sono diverse da quelle di dieci anni fa. E tra dieci anni saranno diverse. Ora fanno gli spogliarelli nello spogliatoio, cento anni fa erano sposate ed avevano già partorito, tra cent’anni, chissà. Magari scoperanno, addirittura, o si faranno toccare le tette in classe! Ed i sedicenni, poi! O tempora, o mores!

Chissà perché una sedicenne che fa sesso o si comporta in modo più o meno erotico, consapevole della propria sessualità, colpisce l’attenzione di tutti e si guadagna le prime pagine dei giornali, mentre una sedicenne che subisce violenza finisce a pagina 3, un sedicenne che spaccia davanti alla scuola finisce forse a pagina 10, un prete indagato per pedofilia finisce a malapena a pagina 23, in basso, senza foto. Ah, ma manca il filmatino su youtube. Regaliamo più cellulari ai chierichetti.

Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.




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