Aquila nera su campo rosso.
Corvi neri su campi rossi.
Festeggiano
esaltati dalle favole e dall’entusiasmo del cambiar padrone.
Promettono
"una società democratica, laica e multietnica"
insultando la democrazia, foraggiati dagli imam, discriminando le minoranze.
Vietano
"l’uso della violenza per risolvere le differenze"
Auspicano
"buone relazioni con i vicini"
Garantiscono
"la (protezione) dell’eredità culturale e religiosa"
correggendo la storia, cambiando nomi al paesaggio e bruciando i monasteri.
Loro mentono, e noi facciamo finta di credergli per meglio curare i nostri interessi.
L’imbarazzo e l’esitazione sono fuori luogo. Com’è possibile non riconoscerli, avvolti nelle bandiere albanesi e americane, sedotti dagli oleodotti e dalle mafie, pronti a scannarsi secondo palinsesto?
Sono degni figli di chi li ha generati. Se sono brutti loro, è perché siamo orribili noi.
Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.