Finisce su tutti i giornali un prelato tradizionalista con simpatie fasciste ed amicizie negli ambienti politici della destra. La notizia è che non si chiama Ratzinger.
Tanto per, vi faccio notare che questo pretaccio qui è lo stesso che ad ogni prima domenica di Luglio da qualche anno a questa parte viene nel Triste Borgo Natio ad officiare la messa dei repubblichini, commemorare (tra gli altri) Benito Mussolini e sfilare in testa al corteo dei neofascisti e dei naziskin che in quell’occasione ammorba la città. Insomma, prete e fascista, con in più un pizzico di demenza senile.
Se me le fate così facili non mi diverto più.
Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.