10/6
2009

L’amico dell’amico del nostro amico

I senatori che protestavano contro l’accoglienza ricevuta dal dittatore libico Gheddafi sono stati accusati da tale Bornacin del PDL di "indignazione a telecomando", il quale ha chiesto perché non si indignassero invece verso la Cina.
Non conoscendo questo Bornacin ed essendo lui oltretutto un senatore del regno non mi permetto di definirlo un idiota in malafede, cosa che potrei anche pensare di lui e che lui del resto potrebbe anche essere ma potrebbe anche non essere, che ne so? Talvolta gli indizi sono fuorvianti. Ad ogni modo, forse il senatore si sarà accorto che domani non parlerà in senato nessun dittatore cinese, e neanche nessuno di quei cinesi modello con i quali ai nostri politici ed impenditori piace tanto fare affari, bensì un dittatore libico che ha trascorso la giovinezza a far transitare mig libici sopra la penisola e forse anche a lanciare di tanto in tanto un razzo libico su Lampedusa e che ora, grazie ai nostri soldi gentilmente sborsatigli da quel vecchio satiro del beneamato Prez si impegna a catturare, imprigionare e torturare i clandestini che passano per il suo paese. Oh bè, è il suo paese, dirà qualcuno, potrà ben torturare chi vuole, mica li possiamo torturare tutti noi, e poi in qualche modo quegli emigranti bisogna pur fermarli prima che arrivino in Italia. Giusta osservazione, se hai il cervello collegato allo scarico delle fogne di Libero. In caso contrario, l’idea di finanziare con i soldi delle tasse e di sostenere con la complicità passiva la prigionia e la tortura di esseri umani che non hanno ammazzato nessuno o rubato niente dovrebbe come minimo darti la nausea. Come minimo, eh. E vedere assieme i due principali artefici di questo patto scellerato che si stringono le mani e fanno i sorrisini in favore di telecamera dovrebbe farti ribollire il sangue nelle vene, o almeno scaldartelo un pochettino, se ancora provi un minimo di senso di appartenenza alla specie umana. E scoprire che il dittatore parlerà al senato, sarà accolto a parlare nel senato della stramaledetta repubblica, che è un po’ come se ciascuno di noi lo accogliesse nel salotto di casa, dovrebbe farti incazzare di brutto e non solo se sei comunista o anarchico o un attivista di amnesty o uno di quei cattolici che hanno da ridire sulle torture e lo stupro, ma anche solo se hai un minimo di affezione all’Italia ed alle sue istituzioni o un briciolo di senso dello Stato o un vago ricordo di cosa è successo quando è passato da quelle parti il dalai lama un paio d’anni fa.
Perciò, ecco, il problema non è che Gheddafi abbia piantato una tenda da beduino da qualche parte a Roma, non è un problema folkloristico o di preservazione del paesaggio come vorrebbero farci credere, è un problema di diritti umani, un colossale problema di diritti umani, e dato che se stai leggendo queste righe ci sono buone possibilità che anche tu sia almeno in parte umano, con buona pace del senatore Bornacin faresti meglio ad informarti, organizzarti ed indignarti assai.

Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.




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