29/8
2008

L’autorevole parere che mancava

Lo sapevamo, quando hanno detto che tornavano di moda gli anni Ottanta, che c’era da preoccuparsi. Mi vengono in mente due o tre cose decenti successe in quel periodo, ma proprio due o tre: il primo disco dei gansenrosis, qualche bel film di indiana jones e la medaglia d’oro di ben johnson alle olimpiadi. Per il revival, che ti organizzano? Un nuovo disco dei gansenrosis, un nuovo film di indiana jones ed un nuovo episodio della guerra fredda. Che poi, restasse fredda, ce ne sbatteremmo, il problema è se diventa calda, che vent’anni fa non c’era il riscaldamento globale, o se c’era, se ne sbattevano, bisognava pensare alla guerra fredda.
In linea di principio, Putin ha ragione. Per l’ossezia e quell’altra regione dal nome buffo dovrebbero valere le stesse regole applicate in kosovo: una parte della popolazione di una regione vuole staccarsi da uno stato in cui non si riconosce più, dichiara unilateralmente l’"indipendenza", gli stati amici danno un aiutino militare ed il pubblico applaude a tale sfoggio di diritto internazionale. Non era stato detto, riguardo al kosovo, che si sarebbe creato un pericoloso precedente? Non l’hanno riconosciuta lo stesso senza batter ciglio, i democratici stati occidentali, l’indipendenza del kosovo? Abbiano ora il buon gusto di tacere. In fondo, quanti si lamentano del rischio di balcanizzazione del caucaso, hanno avuto il loro bel ritorno dalla balcanizzazione dei balcani. Inoltre, c’è tutta la questione dello scudo antimissile, delle basi statunitensi nell’europa orientale, delle ingerenze euroamericane nella regione. In linea di principio, Putin avrebbe tutto il diritto a risentirsi e cazzeggiare un po’.
In pratica, però, Putin ci sta prendendo in giro, perché tanto lui questo giochetto nel caucaso l’avrebbe fatto lo stesso, kosovo o non kosovo, ed il diritto all’autodeterminazione dei popoli è l’ultimo dei suoi pensieri (non che Bush ci perda il sonno, evidentemente). A Putin interessano due cose: gas e petrolio. E poi, vabbè, i soldi. E il potere, che ricava dal gas e dal petrolio, comunque. E il judo, che usa per spezzare l’opposizione. Non so come stia messo a concubine. Insomma, Putin ha un sacco di interessi, però resta lo stesso un sordido figlio di una peripatetica sifilitica e lo dico senza paura, che tanto ho la stufa a legna. Il problema è, cosa interessa a Bush? Petrolio e gas, soldi e potere, e l’alcolismo al posto del judo. Che guaio.
Guerra fredda significa, in pratica, che russia e stati uniti non avendo convenienza ad attaccarsi fisicamente a vicenda stracciano le balle al resto del mondo per il controllo delle risorse. Tutto il resto è sovrastruttura. Gli stati europei, intanto, i sarcosì e i frattini, corrono dall’uno all’altro come i figli di genitori separati e si illudono che la loro opinione conti davvero qualcosa. Dopo vent’anni siamo ancora qui, e non possono neanche più raccontarci che prima o poi cadrà il muro di berlino. A ’sto punto era quasi meglio un nuovo disco di michael jackson.

Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.




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