26/1
2009

La vita quotidiana ai tempi del croccante di mandorle

Nonostante io sia piuttosto entusiasta del nuovo soggetto politico promosso da Nichi Vendola, devo ammettere che l’avventura comincia con qualche passo falso. Per esempio:
il nome: "Rifondazione per la sinistra". Davvero abbiamo un vocabolario così limitato da dover riciclare il termine "rifondazione"? Voglio dire, cosa sarebbe questa, la rifondazione di rifondazione? O un maldestro tentativo di scippare voti ai compagni? Dai sù, si può fare di meglio, un po’ di fantasia (al potere).
il simbolo: o la mancanza di simbolo. R.P. (stellina) S. sembra il logo di una radio privata (Radio Pecora Sarda, forse). Capisco che in questo modo si risolva l’annoso dibattito falcemartello sì/no, restano pur sempre un sacco di graziosi animaletti comunisti non sufficientemente sfruttati nell’iconografia partitica. Per esempio, la pecora sarda.
il discorso: compagno Vendola, la sintesi non è il tuo forte. Va bene che è un momento storico, la nascita di un nuovo partito in Italia e tutto il resto, ma se il tuo discorso viene una pagina più lunga di quello di Obama all’insediamento alla Casa Bianca forse c’è qualcosa da rivedere.
Ad ogni modo, siamo tutti con te. Io e le mie personalità multiple, almeno. Andiamo avanti, il viaggio è appena (ri)cominciato.

Niente c’entra con niente c’entra con niente. Quest’inverno dei nostri stenti sta durando più del previsto e mi sta affossando l’umore. Per fortuna esistono le sigarette in cantina e continuano ad arrivare arance di contrabbando dalla Sicilia, così grandi e così gustose che le sparute imitazioni dei supermercati settentrionali inacidiscono per l’invidia. E comunque sulla questione meridionale/settentrionale sottoscrivo in pieno quanto dice il compagno Vendola: l’è na ciavada.

Molti italiani, per motivi che mi sfuggono, ancora nel 2009 esprimono un certo livore pregiudiziale nei confronti dei francesi. Dicono che sono dei mangiarane, che hanno la puzza sotto il naso, che si infilano le baguette sotto le ascelle ed altre banalità originate probabilmente dal fatto che i francesi hanno spesso bastonato l’italia a calcio e ci hanno occasionalmente invaso militarmente. A parte il fatto che l’accusa di mangiare rane è ridicola, perché nessun popolo civilizzato farebbe una cosa del genere, io desidero invece esprimere la mia solidarietà ai francesi per l’ospitalità da loro accordata a quella cantante diversamente intelligente nota ai più come Carlà Brunì. Certo, in questo caso la colpa ricade principalmente sul loro malefico presidente che se l’è sposata, e di conseguenza su quelli che se lo sono votato, ma mi ha lo stesso impressionato sapere che il giorno di capodanno è andato in onda in Francia uno speciale su di lei lungo 80 minuti. Mi sembra una punizione sproporzionata, e d’alta parte qui in Italia mica ci siamo sciroppati un’ora e mezza di speciale sulla Carfagna.

(La Bruni, da quando vive all’Eliseo, ha scoperto che il Potere non è una specie di Grande Fratello che vuole controllare tutti e reprimere tutto, nooo, è una cosa molto bella che serve ad aiutare la gente, purtroppo molti non lo capiscono, e tra questi - presumo - anche gli stronzi delle banlieu che il suo marituzzo aveva così a cuore. State attente, gentili lettrici, questo è l’effetto che fa un’infiltrazione di botox nel cervello.)

Per dirla in altri termini, per anni si è fatto un gran parlare della questione meridionale, mentre i contributi elargiti a cazzo finivano nelle tasche di qualche farabutto ed il nord si arricchiva. Ora i politici/amministratori settentrionali fanno fronte comune e trasversale sollevando il problema del nord così a lungo trascurato dallo Stato, intercettano i contributi altrimenti destinati al meridione e si arricchiscono ulteriormente. La cosiddetta tecnica del chiagnere e fottere.

Nell’avvicinarsi del Giorno della Memoria, gli israeliani si rammaricano del recente aumento delle espressioni di antisemitismo in seguito all’invasione di Gaza. Me ne rammarico anch’io, personalmente ritengo assolutamente idiota disegnare svastiche o prendersela con i negozi gestiti da ebrei o con gli ebrei tout court a causa di quello che è successo a Gaza. Ogni scusa è buona per puntare il dito contro Israele. Certo che il governo israeliano, da parte sua, se avesse voluto evitare interferenze con il Giorno della Memoria avrebbe potuto lasciar vivere quel migliaio di palestinesi qualche settimana in più. Tanto il fosforo mica scadeva.

Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.




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