14/5
2009

E’ che li disegnano così

Quest’oggi sulla prima pagina di Libero, quel fogliaccio che se lo usi per raccogliere la merda del gatto la merda s’indigna, campeggia il titolone: "Finalmente cattivi". L’idea, a quanto si evince da quella parte di articolo che si può leggere a scrocco, sarebbe che noi italiani, noti nel mondo come un popolo di bonaccioni capaci solo di suonare la pizza e mangiare il mandolino, finalmente ci scuotiamo dall’atavico torpore e reagiamo contro le orde di clandestini che invadono il bel suolo patrio e con virile fermezza poniamo fine alla loro pacchia, al loro ciondolare per il Paese, al loro intortare i nostri canuti anziani per convincerli a sposare giovani fanciulle di oscura provenienza. Finalmente smettiamo di rincorrere le sirene buoniste facendoci prendere per i fondelli da mezzo mondo, addirittura dopo Africa ed Europa persino la Società delle Naz... ehm, l’ONU ci ha trattato da imbecilli e razzisti. Fi-gu-ra-te-vi. Razzisti a chi, a noi? A noi! Da non crederci, noi che da una vita ci beviamo il montenegro senza problemi.
Se proprio dovessi trovare una cosa che mi lascia perplesso di questo articolo di Sallusti, ma proprio proprio cercandola col lanternino, è l’affermazione iniziale secondo cui "Nei secoli noi italiani non lo siamo mai stati [cattivi], neppure coi nemici più ostici e mascalzoni."
Insomma, "mai"? Anche trascurando bazzecole come la repressione del brigantaggio, Bava Beccaris, la guerra di Libia, il colonialismo, i gas in Abissinia, il fascismo, le prime leggi razziali, la seconda guerra mondiale, le stragi di stato ed il finanziamento collusivo a vari dittatoruncoli, non possiamo negare che la provocazione di Materazzi ai danni di Zidane è stata quantomeno maleducata*. Ad ogni modo, il senso si capisce: finalmente noi italiani la smettiamo di voler fare i buoni a tutti i costi, mediando e sopportando e perdonando tutto come muli pazienti, finalmente con uno scatto di orgoglio e dignità alziamo la testa e facciamo valere i nostri diritti, raddrizziamo la schiena e la smettiamo di subire ingiustizie ed accettare ingiusti privilegi, anche a costo di passare per cattivi. Sarebbe perfettamente condivisibile, se secondo Libero questo principio non andasse applicato solo contro gli immigrati e non dovessimo invece accettare supinamente le ingerenze vaticane, pendere dalle voluttuose labbra del premier ad ogni sua illuminante esternazione ed accettare senza discussioni (tantomeno manifestazioni o scioperi) ogni decisione del nostro generoso governo. Insomma, la condotta proposta è quella di essere "buoni" con i forti e "cattivi" con i deboli, il che francamente non mi sembra poi così rivoluzionario in italia.
E’ anche vero che Libero è un quotidiano con una linea editoriale ben precisa, definita da Goebbels negli anni ’40, si rivolge ad un pubblico specifico e, come qualsiasi giornale, cerca di accontentare quel pubblico per continuare a vendere. Se quello che vogliono sentirsi dire i lettori di Libero sono banalità qualunquiste ed affondi razzisti, quei lettori, anche a costo di passare per cattivi, vanno accontentati. Anche i giornalisti devono campare, non possono mica passare il giorno a ciondolare in piazza come clandestini o ad intortare vecchi come giovani fanciulle! Io devo ammettere che se pure per i giornalisti di Libero non ho il massimo della stima, mi sembrano comunque migliori dei loro lettori. Ho una visione estremamente banale e stereotipata di chi legge Libero, me li immagino tutti ignorantelli ma pieni di soldi, che ciondolano tra le loro fabbrichette o lo studio in centro e la beauty farm, che vanno al night a vedere lo spogliarello con gli amici, che guidano pesanti SUV e mi tagliano la strada e poi parcheggiano sul marciapiede, che guardano vespa, che si fanno un tiro di coca ogni tanto e tentano di trombarsi la segretaria e trattano male i dipendenti. Per amore del bon-ton non dirò che me li immagino anche tutti cornuti. Ecco, spero che qualcuno righi a tutti loro il SUV, che al night ci trovino la moglie (avvinghiata al palo) (di un altro), che la polvere che credevano cocaina si riveli dixan capi delicati, che la segretaria abbia la gonorrea e l’estetista confonda la bottiglia del balsamo al pino mungo con quella della soda caustica. Questo auguro loro, e mille e mille altre sventure. Così, per cattiveria. Ma anche perché se le meritano.




* Le parole esatte dell’insulto, ha ricordato Zidane, erano "Tua sorella è abbonata a Libero".

Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.




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