16/1
2012

Servire il popolo, colpire il lussolo

Se uno riesce a guadagnare soldi e ne avanza alcuni dopo aver comprato quello che gli serve per vivere, tipo chessò il cibo, l’elettricità, le mutande di lana* e l’affitto, è normale che li spenda per qualcosa che secondo lui è utile o almeno dilettevole, secondo altri è senz’altro superfluo se non addirittura un vizio da estirpare: l’auto, i viaggi, la droga, una casa più grande, una fidanzata più giovane, l’hi-fi, altra droga, giojelli, computer, telefonini, sigarette, vestiti di marca ed ancora un po’ di droga. In una di queste cose, o in qualcos’altro, anch’io e pure tu abbiamo senz’altro sputtanato soldi, quella volta che siamo riusciti ad intercettarli nel rapido passaggio di mano da un datore di lavoro ad un debitore. Ma su altre voci di questa lista, per quella roba lì mai, per quella roba lì io i soldi non solo non li smollerei mai, ma non la vorrei neanche gratis, e penso che uno debba essere un pazzo, un fesso o un delinquente per spendere anche solo mezzo euro in quel modo idiota. Anzi, bisognerebbe porre un freno a tale scialaquio, scoraggiarlo, punirlo severamente, tassarlo di più, vietarlo per legge. Sono pochi gli uomini probi che mettono da parte i risparmi e li conservano per i posteri, certamente nessuno dei miei avi, mentre sono molti i castigatori delle scimmie altrui. Io, per esempio, per educazione ed inclinazione personale tendenzialmente condurrei uno stile di vista abbastanza sobrio e spartano, in particolar modo quando non c’ho pilla, eppure ogni tanto qualche ninnolo, qualche sfizietto piccoloborghese riesco a permettermelo. E a parte questo sputtano ogni centesimo che guadagno. Ma basta parlare di me, era solo una lunga premessa per dire che io non ce l’ho con il lusso, per me è sbagliato condurre una battaglia ideologica contro il lusso, uno può spendere quello che guadagna lecitamente in ogni modo lecito, è solo in quella parola che per risparmiare ho ripetuto due volte il problema: lecit*.
Non si tratta di colpire il SUV, si tratta di acciuffare le decine di migliaia di euro che avresti dovuto versare al fisco e con cui invece ti sei comprato il SUV**. Non è accannirsi contro i negozianti, i ristoratori o i liberi professionisti, bensì mettere questi figli di libere professioniste in condizione di dover pagare le tasse come i poveri sfigati (hi mommy, it’s me) che devono pagarle per forza. Per forza, sì, se le tasse fossero volontarie non le pagherebbe nessuno, forse uno o due elettori stalinisti di rifondazione, è per questo che hanno inventato lo Stato, per picchiare i barboni e passare a raccogliere le imposte. Perciò non è il lusso che si vuole colpire, o almeno, di certo non è Monti che lo vuole colpire, scommetto che anche lui dalla lista di cui sopra almeno un paio di voci le spunterebbe a cuor sereno, si è visto mai un milionario con un’avversione per il lusso, è il fatto di sottrarre alle bramosine mani dello Stato soldi che, in entrata o in uscita, potrebbe o dovrebbe incamerare lui. Che poi, se tutti pagassero le tasse allora tutti ne pagherebbero meno, o se tutti pagassero le tasse allora lo Stato potrebbe comprarsi quegli F35 nuovi fiammanti che desidera da tempo, quello è un altro discorso.

Un altro aspetto da sottolineare è ovviamente l’efficacia della faccenda. E’ più o meno dal tempo dei Gracchi che in Italia tutti i governi si affannano a dire di voler combattere l’evasione fiscale, ma questo è un compito obbiettivamente difficile da realizzare perché va in contrasto con altri obbiettivi prioritari dei nostri governanti. Ad esempio, come fa un imprenditore a pagare la mazzetta al politico se non evade un po’ le tasse? Mica sono soldi che puoi fatturare, quelli. E via dicendo. Non ha certo aiutato il fatto di aver messo a capo del governo per quasi tutti gli ultimi diciotto anni un tizio che l’evasione fiscale la conosceva molto bene, ma per tutti i motivi sbagliati. Io adesso non è che sono un esperto di fiscalità, ma non penso che questo problema adesso si possa risolvere con un blitz a Cortina, un blitz a Roma, un blitz a Millicucco perché hai sbagliato uscita mentre andavi a fare il blitz a Taormina e ti sei perso per le stradelle. Qui in Italia da sempre si va avanti di blitz in blitz per essere sicuri che non cambi un caz, ma i blitz servono solo a spaventare i spaventevoli e a far scrivere titoloni ai giornali. Sapete cosa servirebbe? Mica la galera per gli evasori, che tanto lo Stato non ha poi i fondi per fare tutti questi controlli, ormai a su di blitz la Finanza dovrà comprare a credito pure la benzina per le auto di servizio, e non è neanche che le patrie galere siano così spaziose da poterle riempire di elettricisti, dentisti e medici in pensione. Servirebbe che se l’idraulico mi propone uno sconto per evitare la fattura, io sapessi che lo Stato me ne fa uno più alto se invece la chiedo. Va bene anche un rimborso, un premio, dieci ore di parcheggio gratis in centro, una corsia preferenziale alle poste, chennessò. Preferibilmente qualcosa di tangibile ed immediato, come i soldi che mi farebbe risparmiare l’idraulico, che ho dei vizi da mantenere.

Ah, e poi i pretacci malefici, da quelli sì che bisogna andare a batter cassa, s.u.b.i.t.o.


* Never understimate the need for mutande di lana, it’s cold.
** Che poi secondo me sarebbe giusto anche accanirsi contro il SUV, ma per altri motivi.



[nessun hi-fi e nessun Gracchio è stato maltrattato durante la stesura di questo post]

Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.




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