3/11
2010

Ventimila leghe sotto i mari

Dopo le invasioni barbariche, la fondazione di Verona e l’elezione di Zaia, ecco un’altra disgrazia abbattersi di punto in bianco sul veneto: l’alluvione. Ayayay, martoriata terra matria! Ayayay, quanto dolor devi patir!

(questo per ricordarvi che di fronte alle catastrofi ambientali, per qualche motivo, io vengo posseduto dallo spirito di un poeta tragico spagnolo di fine ottocento che non ha mai pubblicato niente)

(E tu? da che demone sei posseduto/a di fronte alle catastrofi ambientali? Condividi la tua esperienza con noi inviando un’e-mail a lusky chiocciola blu punto it)

Fin dalle prime luci dell’alba di Lunedì tutta la popolazione del Triste Borgo Natio scrutava l’impetuosa potenza del torrente Giòlgara che minacciava la serena vita del villaggio. La preoccupazione serpeggiava tra quanti abitano nei pressi del torrente, timorosi che l’inarrestabile forza delle acque sopraffacesse (sopraffarebbe? sopraffaresse?) i robusti argini che la mano dell’uomo aveva levato in loro difesa e travolgesse le loro case, i loro campi, le loro audi comprate in germania per non pagare l’iva. Gli altri, stretti ai primi dall’insolubile legame di solidarietà che da sempre unisce il popolo iperberico, dicevano "Va’ che roba ziu khan" sgranocchiando patatine e facendo filmati con il telefonino tosto caricati su youtube.

Io, inconsapevole di tutto, me ne stavo in ferie in trentino, dove tra parentesi mi sono divertito, ho speso poco e mangiato molto bene (consiglio il "Cardo" a Pinzolo, weinstube e cucina tipica).

Sono tornato solo nel pomeriggio di Lunedì, aggirando con trasandata incoscienza tutti i cartelli di divieto di transito e di pericolo che punteggiavano la strada che dai monti scendeva al borgo. La neve, caduta abbondante nelle ultime settimane, si era improvvisamente sciolta a causa del vento caldo e della pioggia e tutti i torrenti erano gonfi e violenti come tifosi serbi in trasferta. La carreggiata era spesso invasa dall’acqua ed in alcuni punti anche dal fango, dalle pietre e dai vigili urbani. Ma questo mi ha forse fermato?

Ayayay no.

Nel Borgo alla fine i danni sono stati piuttosto limitati, un paio di ponti chiusi, un pezzo di pista ciclabile che a quest’ora sarà già arrivata a Marghera ed un paio di case a rischio smottamento. Molto più seria la situazia a Vincenza ed in altri posti meno importanti nei paraggi, ma mi verrebbe da liquidare tutta la faccenda dicendo che comunque quella gente farebbe di tutto per attirare l’attenzione se non fosse che un sacco di gente ha subito danni gravissimi per cui bisogna mettere da parte gli scherzi e le facezie e

[nota per lo stagista: inserire qui dieci righe di retorica nazionalpopolare a sostegno delle popolazioni disagiate]

Ieri, quando il peggio sembrava passato, è arrivato pure Bertolaso. Bertolaso è un po’ la signora Fletcher delle catastrofi italiane, anche se poco o niente si sa dei rapporti della signora Fletcher con le massaggiatrici. Il sommo capo della protez. civile ha fatto un giro in elicottero sopra il territorio allagato ed ha rassicurato tutti affermando "Comunque è sempre meglio che stare ad Acerra. Almeno per quanto mi riguarda." Si attende da un momento all’altro l’interessamento del governo con una battuta di Berlusconi sulla famosa economia sommersa del veneto.

Oggi, finalmente, ha smesso di piovere ed è tornato il sole, le acque defluiscono e tutti si scrollano di dosso la colpa del disastro, ma con grande senso di responsabilità, amore per il territorio e rispetto delle nostre tradizioni.

Io spero solo che a Vicenza e a Verona con tutta quest’acqua marcia in giro non scoppi un’epidemia di colera, altrimenti dopo sai i napoletani quanto li sfottono.

Chiudo questo reportage in esclusiva dai luoghi del disastro (l’elezione di Zaia) con una domanda che vuole essere semplice ma vuole essere anche retorica e soprattutto vuole essere inutile e ridondante, ma a cui nessuno ha ancora dato una risposta: ma passare a fine Ottobre da una settimana di gelo e nevicate intense per la stagione ad una settimana di scirocco e piogge monsoniche, è normale?

Ayayay.

Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.




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