13/9
2005

Pacs in terra hominibus (et donninibus) bonae voluntatis

Che dura la vita, a fare il candidato premier dell’Ulivo! Basta che Prodi (dimentico sempre che bisogna far finta che ci siano le primarie, scusate) accenni ad una proposta di Pacs* da inserire nel programma elettorale perché si scateni un casino peggio che al mercato di Valli del Pasubio la domenica mattina. La proposta di Prodi, peraltro, non è che un piccolo, piccolissimo passo verso il riconoscimento legale delle coppie di fatto. Mentre in Francia è prevista la possibilità che il partner goda, ad esempio, della pensione di reversibilità e riceva un’equa eredità, mentre in Danimarca, Olanda, Belgio, Spagna ed altri paesi europei vengono garantiti diritti pari quasi a quelli delle coppie sposate, qui da noi al massimo si potrebbero prendere decisioni in caso di malattia del compagno/a (che non è poco, ovviamente) e subentrare nel contratto di affitto. Giusto per evitare di trovarsi proprio col culo per terra, insomma.

Secondo Prodi, cattolico e laico, questo è il modo migliore per "preoccuparsi dei diritti di tutti i cittadini e della necessità di disciplinare i problemi giuridici e civili anche di coloro che scelgono di vivere insieme stabilmente in forme diverse dal matrimonio"**. Secondo Fassino, è una "posizione ragionevole"***. L’Arcigay plaude alla proposta così come gran parte del centrosinistro, ad eccezione del solito Mastella che pianta i piedini, si fa il segno della croce e va a confessarsi temendo di contribuire alla fondazione di una nuova Gomorra****. Dall’altra parte della barricata politica, Fini ammette che è giusto "rimuovere eventuali discriminazioni che negano i diritti individuali e personali dei cittadini che danno vita ad una unione di fatto", ma Follini paragona il Prof. Mortadella a Zapatero (come se fosse un insulto... magari, ci fosse una qualche similitudine!), Casini rivendica la libertà di coscienza dei cattolici nel dire No (bello di mamma, il 13 Giugno hai detto "No" al referendum o sei stato a casa a giocare a briscola col parroco?) mentre Calderoli, l’uomo che ridà un senso alle teorie lombrosiane, cede per l’ennesima volta al delirio: "Chi propone di riconoscere le coppie di fatto disconosce e attacca la famiglia, il matrimonio tra uomo e donna, che ne è il fondamento, e soprattutto attacca la natura. Le coppie di fatto sono un atto contro natura e rappresentano il primo passo verso la dissoluzione di una società fondata sui valori. Non pensavo veramente che, per un pugno di voti dell’altra sponda, si potesse cadere così in basso"*****.

Non tace neppure (e quando mai) il Vaticano, accusando Prodi di voler lacerare la famiglia per raccattare voti******; meno male che sono chierichetti bene educati e non specificano come i voti siano dell’altra sponda e quindi già di per sé peccaminosi, a differenza del dentista padano. Prodi, temerario come sempre, fa un mezzo passo indietro sottolineando come fossero proposte già vecchie, alla Aznar, niente a che vedere con Zapatero, i matrimoni gay o altri capricci da culattone. Bravo Prodino, mai sia che questi ti scomunichino davvero - come titola oggi quel fogliaccio di Libero.

A sentire questi sembrerebbe trattarsi, ancora una volta, della già logora ma mai risolta questione delle unioni omosessuali. Non solo, signori miei, non solo. Si tratta anche del mio diritto di stare con una persona e decidere assieme a lei che non me ne frega un cazzo di formare una famiglia benedetta agli occhi di una chiesa o di uno stato e ciononostante garantirci qualche diritto reciproco, anche nel malaugurato caso uno dei due dovesse tirare l’ala senza preavviso. Non è al sindaco o al prete o alla società che dobbiamo rendere conto della nostra vita privata o del nostro impegno a stare insieme per tutto il tempo che lo desideriamo, non è della loro autorizzazione che abbiamo bisogno e se vivessimo in un mondo libero da burocrazia, cagacazzi e discriminazioni si potrebbe benissimo fare a meno di qualsiasi patto scritto e basterebbe guardarci negli occhi e scambiarci parole dolci. Purtroppo, al momento non è così. Posso passare tutta la vita assieme ad una persona, ma se la nostra relazione non viene riconosciuta come un diritto mi troverò di giorno in giorno costretto a lottare contro i tentacoli di una società fondata su istituzioni vecchie di millenni. Istituzioni umane, peraltro, dato che non mi risulta che animali, piante o minerali si sposino come piace credere a Calderoli.

Si tratta di allargare il diritto e lo spazio della libertà individuale, in modo che chi ne abbia bisogno e lo desideri possa usufruirne. Non si tolgono diritti a nessuno. Non si impone niente a nessuno. Non si commette nessun delitto contro la famiglia tradizionale, che rimane inattaccata lì dove se ne sta a marcire con i suoi bei padri stupratori, madri assassine e figli depressi. Eppure come sempre c’è chi vede nell’estensione del diritto una minaccia e curiosamente si tratta sempre delle stesse facce: il clero, i baciapile di ogni risma ed i beceri populisti. Di qualsiasi spinta progressista si parli, qualsiasi modernizzazione sociale si progetti, loro sono sempre lì a dar fuori di senno, a puntare il dito ed a minacciare sputando saliva*******. In questo caso l’Osservatore Romano si appella addirittura alla Costituzione italiana, sintomo evidente di schizofrenia politica. Evidentemente a questa gente la società attuale sembra già fin troppo libera, l’unico diritto che non pare loro di troppo è quello di rompere le palle a me che voglio vivere e pensare in modo diverso da loro.

A me, personalmente, la proposta di Prodi sembra così limitata da apparire quasi una presa in giro, ma tant’è che qui in italia i passi avanti si fanno sempre con la gamba tremante ed a quanto pare non ci sono alternative migliori; accontentiamoci di quel che passa il convento, fino al duemilaundici quando il candidato premier, si spera, sarà qualcuno meno ributtante (ed una mia utopistica proposta ce l’avrei già, ma mi dicono debba ancora finire di rimettere a nuovo l’Apulia).

Che poi io sarei per abolire ogni forma di matrimonio, ma riconosco di essere in una posizione minoritaria.


* Patto di solidarietà civile, per voi che non avete studiato il latino.
** http://www.repubblica.it/2005/g/sezioni/politica/prodir/pacsin/pacsin.html
*** http://www.repubblica.it/2005/i/sezioni/politica/versoelezioni/fasscoppie/fasscoppie.html
**** Perché così come abbiamo sempre saputo come si divertissero a Sodoma, ora sappiamo pure che a Gomorra vivevano more uxorio godendo di primitivi Pacs (fonte: "I Papiri del Mar Morto secondo me", J.S. Maloro, Infeltrinelli)
***** http://www.repubblica.it/2005/i/sezioni/politica/prodipacs/finipac/finipac.html
****** http://www.repubblica.it/2005/i/sezioni/politica/prodipacs/prodipacs/prodipacs.html
******* OK, questo è di nuovo chiaramente Calderoli.

Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.




12/9
2005

New Orleans, solo per i miei occhi

Nu Orlins. Non so se ne avete mai sentito parlare. C’è stata in ferie mia zia Katrina da quelle parti, di recente, ma il mio invaghimento virtuale per quella città è cominciato molto prima.
Molto, molto, molto prima, borbottò il vecchio zio Lusky, cominciando a raccontare.

[Sbadigli autorizzati. Questo è il punto in cui vi consiglio di cliccare da un’altra parte, per esempio qui o qui.]

easy lsdC’era questo film lisergico in cui due tizi attraversavano l’america in moto per fare delle cose, tipo spostare droga dalla costa occidentale a quella orientale, ma insomma il vero scopo era di andare a New Orleans per prendere parte al Mardi Gras il Mardi Gras, mio dio, che bellezza dev’essere far parte almeno una volta di quella folla impazzita a mescolare i riti dionisiaci del carnevale con il calore ed il colore dell’africa e l’aria greve delle paludi e la pazzia di tutto il mondo invisibile e finivano abbracciati alle lapidi del cimitero danzando tra le spirali colorate degli acidi ed era così magnificamente anni Settanta che pure se ogni tanto si tirava uno sbadiglio non li si poteva non amare, questi due cavalieri psichedelici e capelloni.

Poi c’era questo libro che a me è piaciuto assai e non ci penso neanche a giustificarmi qualunque sia il suo valore letterario, che essere adolescente negli anni ’90 con tutto quel casino non è stato per nulla facile, gentile pubblico da cui hanno tratto alcuni sequel scadenti e dei film che spaziano dal così-così all’orripilante, il quale narrava di un vampiro malinconico che vagava per i secoli e le strade di Nu Orlins assieme al suo affascinante amante e ad un’enfant maudite seducendo noi vittime mortali e piangendo la propria immortale maledizione.

AcquaIn un’estate ormai così logorata dal tempo trascorso che non saprei neanche indicarla con precisione nel calendario, ma sicuramente si era ancora nei rugginosi ’90s, mi sono pure guardato tutti gli episodi di questo improbabile telefilm di serie B, da cui si evinceva che a Nu Orlins si era tutti cugini e mostrava un pulotto simpaticamente corrotto e colluso con tutti i poteri occulti della città - mafia, hoodoo, contrabbandieri. All’hoodoo ed al vudù in generale, poi, io riservo un sorriso fin dai tempi di Monkey Island o del meno ironico Gabriel Knight o dell’indimenticato Count Zero.

RazzaEd ancora altri film, tutti i libri di Truman Capote e la Banda di Idioti di Kennedy Toole, le suggestioni musicali, il fascino di una città calda tra i cui vapori paludosi si mescolano i Caraibi, la Francia, gli spettri dei nativi e del continente nero, la morbosità decadente e l’eleganza barocca di un luogo a parte, di un connubio tra diversi meridioni e claro che non sto parlando della Nu Orlins reale che non ho mai visto, ma della Nu Orlins mediata che mi sono dipinto nella testa a colori vivaci.

ClasseQuesta mia Nu Orlins non è mai stata sommersa, a differenza di quell’altra che secondo alcuni non andrebbe neppure ricostruita perché povera, nera, con scuole di livello "inaccettabile" e polizia inaffidabile, case vecchie e servizi scadenti o della quale andrebbero salvate soltanto le zone turistiche, quel dieci percento che attira visitatori e procura guadagno. Tanto, dicono, gli sfollati avranno troppa paura per tornare. Tanto, dicono, nessuna compagnia sarà così temeraria da voler assicurare nuove case a Nu Orlins. Tanto, dicono, l’economia era in crisi già da prima. Tanto, ripetono, era un città nera, povera, inaffidabile e scadente.

Magari un giorno vedremo lunghe file di casette a schiera verniciate di bianco dove fino al mese scorso sorgevano le troppo vecchie case coloniali, vedremo i vecchi abitanti sconfitti ed esuli, vedremo i frustrati nuyorkesi colonizzare le paludi rimesse a nuovo, asettiche e pulite, con simpatici alligatori Disney geneticamente modificati e vegetariani
in cerca di un clima più caldo dove sfuggire allo stress metropolitano, vedremo la città ricostruita grazie alle sponsorizzazioni di Bill Gates, ai contratti con McDonald’s, al capodanno di Paris Hilton. Nu Nu Orlins. Nu Orlins 2.0. Next Orlins.

Chissenefrega, concluse borbottando lo zio Lusky. Tanto la Nu Orlins che conosco io probabilmente non l’avrei mai potuta visitare, perché la Nu Orlins che ho visto io non è mai esistita. Quindi esisterà per sempre, la Nu Orlins che amo io.




8/9
2005

Spargete il verbo, come sugo di pomodoro*

Com’è ben noto, per molto tempo ho professato il mio ateismo ritenendolo il risultato di un personale processo di critica alla religione come sovrastruttura allucinatoria e come strumento di controllo sociale. Per quanto mi consideri una persona di vedute abbastanza ampie (a dire il vero, come sapete, sono convinto di essere un fottutissimo guru ad un passo dall’illuminazione) non credevo che avrei fatto passi indietro su questo argomento. Pensavo non avrei mai avuto bisogno di nessuna stupida religione, io.

Pensavo.
Finché non sono stato toccato dalla fede, ovviamente. Immagino sia un fatto imprevedibile e pertanto non mi sento in dovere di giustificare le mie affermazioni precedenti, la mia sconsiderata e superba testardaggine. Semplicemente, mi sbagliavo; se mi è concesso di rimediare, lo farò impegnando tanta energia nel portare la mia testimonianza quanta prima ne ho sprecata nel convincermi (e, quel che è peggio, nel tentare di convincere gli altri) dell’inesistenza di dio.

Invece dio esiste.

Mostro di Spaghetti VolanteIl suo nome è Mostro di Spaghetti Volante , ha creato le montagne, gli alberi, gli omini e quant’altro, ha guidato i propri adepti grazie ad un dogma morbido ed alla promessa di un vulcano di birra in paradiso ed ora pretende giustamente di essere riconosciuto alla pari delle altre religioni. Qualcuno solleverà l’obiezione che la religione Pastafariana esiste soltanto dallo scorso Giugno, che è solo un’invenzione goliardica di un ragazzo americano in segno di protesta contro la decisione insegnare il Creazionismo nelle scuole del Kansas, che è la solita stupidaggine nata su internet. Che peso hanno queste critiche, di fronte alla forza della Fede?
Il culto del Mostro di Spaghetti Volante può contare sulle medesime prove scientifiche offerte dalle religioni più antiche e diffuse, è almeno altrettanto sensato, ha profeti e praticanti almeno altrettanto credibili. Inoltre possiede alcuni pregevoli bonus: una presentazione grafica migliore, un clero meno esoso ed una spiegazione convincente dell’aumento della temperatura terrestre.

Per non parlare del vulcano di birra in paradiso.

Prove evidenti della creazione del mondo da parte del MSV Per quanto alcuni aspetti della religione Pastafariana mi lascino ancora dei dubbi**, sento che l’incontro con il Mostro di Spaghetti Volante mi ha in qualche modo cambiato la vita e sono pronto a gettare la mia anima tra le Sue innumerevoli braccia molliccie.


* OK, questa frase l’ho rubata ad un fratello Pastafariano che si fa chiamare SpaghettoVolante.

** Come ad esempio le polpette negli spaghetti, ma d’altra parte sono un neofita vissuto nel peccato per moltissimo tempo.




7/9
2005

La storia sono loro?

Cos’ha combinato l’imam di torino Bouiriqi Bouchta per essere prelevato da casa nel corso della notte, accompagnato a Malpensa ed imbarcato su un aereo per il marocco, suo paese d’origine?
Pare che dopo l’undici settembre duemilauno abbia espresso solidarietà a Bin Laden, anche se - per ovvi motivi - questo non è dimostrabile e lui stesso abbia negato il fatto. Pare che abbia accentrato su di sé molto potere all’interno della comunità islamica di torino. Pare che alcuni musulmani lo considerino un integralista, altri un moderato. Pare abbia raccolto fondi per la cecenia ed ospitato in casa un miliziano bosniaco, ai tempi. Di certo è stato promotore di diverse campagne a favore di quelli che egli considera diritti per la comunità islamica in italia, come il diritto delle donne a tenere il velo sulle fototessere dei documenti. Di certo ha manifestato per la liberazione dei tre mercenari italiani rapiti per primi in Irak. Di certo si è espresso contro l’espulsione dell’imam di Carmagnola, pur non condividendone le idee. Di certo si è impegnato per l’apertura di nuove moschee e centri culturali islamici nella città in cui viveva.

Non sembrano essergli contestate attività terroristiche, o di reclutamento di terroristi. Il reato di cui è accusato, tutto da dimostrare, è "l’incitamento all’odio ed alla guerra santa" e per questo è stato espulso dall’italia dove viveva dal 1986.

Incitamento all’odio ed alla guerra santa.
Un reato d’opinione molto generico; per meglio comprendere la sua gravità andrebbe specificato in "incitamento dei musulmani all’odio verso i non musulmani ed alla guerra santa dei primi contro i secondi". Il contrario, l’incitamento ad odiare e combattere i musulmani, non è infatti considerato per nulla reato e neppure vergognoso bensì azione meritevole di lode. Appoggiare le guerre di bush è bene. Trattare il musulmano X da terrorista a priori è bene. Promuovere l’intolleranza con la pretesa di difendere usi e dei costumi ritenuti maggioritari nel paese è bene. Andare a prendere di notte e caricare su un aerero un tizio che non ha fatto niente e che si sospetta abbia detto qualcosa è un atto di civiltà e democrazia. La nostra civiltà, la nostra democrazia.

La lega, che tenenva Bouchta sotto mira da qualche anno, oggi esulta. "Alla fine la storia dà ragione alla Lega - dice il ministro delle Riforme Roberto Calderoli - Finalmente abbiamo aperto gli occhi e, dopo leggi che si erano dimostrate soltanto delle grida manzoniane, si è arrivati a fatti concreti e a rispedire chi predica odio a farlo nel deserto tra i cammelli".

La storia che dà ragione a Calderoli. Che storia squallida e temibile.




2/9
2005

The Maloroso experiment?

Jai Souis Maloroso (Lastebasse, Italia, 9 o 10 luglio 1856 - New York, 7 gennaio 1943), nome di battesimo Gianselmo, fu uomo di lettere, inventore e ingegnere elettrico italo-statunitense.

J.S.MalorosoFiglio di due pastori valdesi e dotato di una prodigiosa memoria visiva, che gli permetteva di progettare senza calcoli e ricordando elementi già assemblati in precedenza, Maloroso è considerato uno dei geni dimenticati del XX secolo: inventore del telefono fatto con i barattoli di conserva vuoti, del cappuccio di plastica per proteggere lo spazzolino, dell’accendisigari per automobili, dei cerotti che tengono aperto il naso quando si ha il raffreddore, dei primi impieghi sia bellici che civili della barzelletta del fantasma formaggino, una delle parti fondamentali della fisica moderna. A dodici anni, ricoverato in ospedale per essere sottoposto ad un delicato intervento di tonsillectomia, stupisce i medici suonando impeccabilmente al pianoforte "Imagine" di John Lennon e viene per questo soprannominato "Piano Boy" ottenendo una discreta notorietà durante i mesi successivi. Si ricorda inoltre come, al termine dell’esibizione, Maloroso abbia afferrato un bisturi e si sia operato da solo traducendo in pratica la propria teoria del collegamento psichico tra gomito e cavità orale; anche in questo caso i medici rimangono basiti e lo propongono per il nobel alla medicina, ma Maloroso sdegnosamente lo rifiuta asserendo: "Il mio lavoro è finalizzato alla scienza ed al benessere del genere umano, non al conseguimento di successo personale o di riconoscimenti che peraltro non verranno istituiti prima di altri trent’anni", dimostrando così il proprio profondo spirito umanitario e la lungimiranza che sempre lo contraddistinse.

Famosa la sua invenzione dell’iPod Shuffle: un cicinnino di plastica dalle dimensioni estremamente ridotte che spara musica in maniera assolutamente casuale e si caratterizza per i colori pastello della confezione ed un prezzo sproporzionato alle funzionalità.

Non utilizzò commercialmente i suoi brevetti di cui s’impadronirono la Apple per la trasmissione della musica e Giangiacomo Benetton, inventore dei colori e miliardario fondatore della omonima multinazionale. Secondo alcuni, buona parte del suo lavoro e degli scritti di una vita furono, subito dopo la sua morte, sequestrati e dichiarati top secret dall’FBI.

Il suo più ambizioso esperimento fu la creazione di un blog nel quale i testi venivano pubblicati in ordine random e rimescolati tramite la pressione di un grosso pulsante in alto a sinistra; questa forma di pubblicazione, da lui considerata una trasposizione elettronica del disordine entropico imperante nell’universo ed un’alternativa all’obsoleto blog tradizionale, verrà battezzata "shufflog" ma non incontrerà molta fortuna a causa dell’ancora scarsa diffusione del personal computer. Successivamente, l’"esperimento Maloroso" verrà considerato uno dei più audaci modi di perdere tempo del ventunesimo secolo, superando così le ambizioni dello stesso inventore.

In omaggio ad un ideale di pace cercò un’arma di difesa a basso costo, disponibile per chiunque, compresi i Paesi poveri e tecnologicamente arretrati, in grado di fermare qualunque dispositivo nemico aereo o terrestre. Egli verificò che un iPod scagliato come proiettile per mezzo di un elastico fissato ad un supporto a forcella avrebbe compromesso la funzionalità dei dispositivi elettronici (non però delle componenti meccaniche, che comunque sono in numero ristretto quanto più è evoluta la tecnologia).

Tale esperimento sarà ripreso dal futuro re Davide nel corso del suo conflitto con il gigante Golia e dalla contraerea serba durante la guerra del 1999. Oggi è noto che una fiondata può interferire, ad esempio, con il corretto svolgimento delle attività cerebrali e con i dispositivi elettronici di uno stealth.

Solo nel giugno del 1943, cinque mesi dopo la sua morte, la Corte Suprema degli Stati Uniti in una sua decisione, (caso 369, 21 giugno 1943) riconobbe che Maloroso aveva per primo inventato la proiezione di oggetti contundenti. Si riconosce però a re Davide l’invenzione della fionda, perché questi è presente nella bibbia, mentre Maloroso soltanto su focus.




4/8
2005

Mi amate e mi odiate per il mio meraviglioso senso dell’umorismo

Volevo solo dirvi che da domani sono in ferie.

Quindi non vi preoccupate se per qualche settimana non aggiorno il bloggo*.







* che è, e rimane, chiuso.




20/7
2005

Beograd

Stanotte ho sognato Beograd. Entravo in un grande edificio, pieno di gente, forse una stazione. Marmo povero, vetro opaco. Mi sono reso conto di non ricordare più una parola di serbo, non che ne ricordi molte, neppure da sveglio. Mi sono reso conto di non avere con me né la carta d’identità, che avevo bruciato, né il passaporto, e chissà com’ero arrivato lì, come me ne sarei andato. Ho incontrato due amici, sorriso scrollando le spalle, proposto di andare a bere una birra.




11/7
2005

Volete fare gli inteletuali intellettuali, sì?

Chiuso e rimane chiuso, eh. Non è che adesso riprendo a scriverci. Però, come diceva sempre mio zio Vito, ci sono proposte che non si possono rifiutare, ed io non voglio teste di bradipo ad infradiciarmi il cuscino.

Libri della mia biblioteca
[Sbadiglio]
Nella miglior tradizione da spogliatoio maschile, tiriamo fuori il righello e misuriamo. La mia libreria misura in lunghezza 1,10 m; i libri-libri occupano uno scaffale, su due file: 2 metri e venti. Poi ce ne sono un po’ sparsi sopra gli altri, distesi, che non c’è più posto in piedi. Poi ce ne sono un po’ su un altro scaffale, un po’ sulla mensola a fianco del letto, un paio che girano per la cucina. Poi ci sono quelli che ho lasciato a casa dei miei, più o meno altrettanti.
Poi ci sono i fumetti, che mi piacerebbe dire che occupano altrettanto spazio ma in realtà credo siano più o meno il doppio: qualche centinaio di numeri di bonelli assortiti (anche questi a casa dei miei), uno scatolone ed uno scaffale (su due file) di giapponanza varia, ratman, paz, spiegelmann, tamburini e liberatore, miller, doonesbury, manara, pratt. Sì, lo so cosa state pensando: mi manca bilal, che ho letto a scrocco. Rimedierò.
Il criterio con cui sono disposti rispecchia il rigoroso ordine zen della mia vita. Narrativa vampiresca adolescenziale di bassa lega accanto a Turgenev, "Il corano della cucina vegetariana" abbracciato a palahniuk, un numero di alita vicino a qualcosa di schopenhauer (mai letto, l’ho preso solo per fare colpo sulle tipe) (mai funzionato). Insomma, casuale: prendo un libro, lo sfoglio, lo lascio vagare per casa per due o tre mesi e poi lo infilo a caso dove c’è spazio. Di solito, tra gli album di foto, le cartine geografiche, le pile esaurite e jeremy rifkin.

L’ultimo libro che ho comprato
Qualcosa di erri de luca, copertina blu scuro, parola "luna" nel titolo, anno 2005. Non l’ho preso per me, era per qualcun altro che però si è sbagliato a darmi i dati e siccome non ho avuto tempo di tornare in libreria a cambiarlo, ora si è addormentato sul sedile posteriore della mia auto e lì resterà fino a data da destinarsi. Se qualcuno lo vuole, passi a prenderselo: glielo regalo.

Il libro che sto leggendo ora
Dostoevskij, Lettere sulla creatività. Mi sento in colpa a leggere la corrispondenza altrui, quindi non so se lo finisco.

Tre libri che consiglio
Non ve ne consiglio nessuno: smettete di fare gli intellettuali e cercatevi un lavoro manuale, che se c’è concorrenza gli idraulici abbassano le tariffe. Che poi mentre siete intrappolati sotto il lavello ne approfitto per leggervi io alcuni passi del Saggio sulla lucidità o di Una banda di idioti. De Il sonno del mostro vi descrivo anche le figure.

Non passo la palla, anche perché sono l’ultima ruota del web-carro ed ormai l’hanno già fatto tutti, ’sto giochino. Mmmm, aspetta... manca l’Anna.... vuoi?

Nel frattempo, però, rilancio, che a me questi giochini su libri e musica sembrano così aut. Il meme (scusami mamma per aver abiurato la lingua italiana) del 2005, sempre all’insegna del live random, dovrebbe piuttosto essere:

QVANTO 6 TVENDY?

- Quanti nomi hai registrato nella rubrica del cellulare? Tra questi, quanti blogger?
- Quanta tecnologia inutile hai comprato nell’ultimo anno sottraendo risorse economiche ad attività più importanti come ad esempio mangiare?
- Quanti film coreani hai visto negli ultimi sei mesi?
- Quanto schifo fa la canzone "Quando i bambini fanno oh"?
- Tre aperitivi che consigli.

Come da tradiz, comincio io.

- Quanti nomi hai nella rubrica del cellulare?
117, ma ce ne sono un pacco di gente che non conosco. Tra questi, 4 numeri di telefono che corrispondono complessivamente a 2 blogger.

- Quanta tecnologia inutile hai comprato nell’ultimo anno sottraendo risorse ad attività più importanti come ad esempio mangiare?
[sospiro] Ma perché mi faccio queste domande?
Una uebcam che però mi hanno regalato quindi non conta. Una macchina fotografica digitale, molto bella, e non è che sia inutile però è senz’altro meno utile che mangiare.

- Quanti film coreani hai visto negli ultimi sei mesi?
Quattro Kim Ki-Duk e Sympathy for mr. Vengeance. Probabilmente altri che non ricordo.

- Quanto schifo fa la canzone "Quando i bambini fanno oh"?
Orribile. Piace solo a Nello e a Michael Jackson, che io sappia.

- Tre aperitivi che consigli.
Aperitivi, via... che brutte vibra emette questa parola, frà. Se mi riferisco a qualcosa di leggero da bere prima dei pasti, direi: spritz cynar (vino bianco + acqua spritzata + cynar), spritz bianco (vino bianco + acqua spritzata), rabaltà (vino rosso + aranciata).

Ed ora si sbizzariscano la Regina, Mirumir (così imparano a diffondere ’sti virus) e di nuovo Anna che a questo punto penserà di avermi fatto qualcosa di male (non è così, Anna, sono io ad essere malvagio).



P.S.: No, non è che lo dovete fare davvero, anche se ve lo meritereste... fate un po’ voi. ;-)

P.P.S.: Come dicevo, chiuso e rimane chiuso. Però vorrei dire alla persona che si collega ancora quasi tutti i giorni dalla svizzera (credo) con provider bluewin che ammiro la sue perseveranza e gli voglio bene. Sei qualcuno che conosco? O avanzi dei soldi da me? Non è che sei della polizia postale o della digos, vero? Dammi un segnale, voglio sposarti. In italia o in spagna, a seconda.




7/7
2005

Cioccoblocchi

Nel Luglio del 2001 avrei voluto essere a Genova, avrei dovuto essere a Genova, non ho potuto essere a Genova. Ho seguito la manifestazione a distanza, con i mezzi che avevo a disposizione, mi sentivo coinvolto: l’ottimismo del primo giorno, la rabbia ed il dolore dei successivi, l’umiliazione di sentirmi dire da una coppia di conoscenti papponi e fascisti
"Complimenti per non essere andato, hai fatto bene."

Ho fatto bene un cazzo. Ho fatto male. Il mio posto era là e l’ho capito troppo tardi.

Con gli amici rimasti in città si discuteva molto dell’incontro, della protesta, delle violenze perpetrate e subìte. C’era chi affermava che questi del black-bloc (i black-bloc, o anche "i cioccoblocchi") non fossero altro che un gruppo di ragazzi sbandati e disorganizzati, dove con "ragazzi disorganizzati" si intendeva sottindere che fossero interiormente innocenti, spontanei, animati da uno spirito alla bon savage. La maggioranza dissentiva, stigmatizzava la violenza fine a se stessa, il vandalismo, le negative ripercussioni mediatiche, gli infiltrati. Io appartenenevo a questa maggioranza, vedevo nei cioccoblocchi uno strumento funzionale a screditare il movimento.

Nel Luglio del 2005 non ho neanche avuto tempo di pensare a Glasgow, non avrei potuto andare a Glasgow, avrei forse dovuto essere a Glasgow. Sono cambiate alcune cose da quel Luglio a questo Luglio. Il movimento che stava nascendo si è sgonfiato, disperdendosi nei mille rivoli che lo compongono. Aerei si sono schiantati, guerre sono state dichiarate, paesi sono stati bombardati, persone sono state torturate ed uccise. I paesi più ricchi del mondo si vendicano contro i più poveri, mentre il contesto rimane lo stesso o si aggrava: gli africani crepano, il sudamerica barcolla, in cina divampa il più spietato connubio tra gli aspetti peggiori del comunismo e gli aspetti peggiori del capitalismo, i deliri religiosi guadagnano terreno ovunque. L’europa agonizza sotto le calde coperte della propria passata grandezza. Gli stati uniti si affidano ancora ed ancora al proprio peggior presidente, schiava di paure metodicamente indotte. L’italia degenera culturalmente e si lascia ubriacare ancora una volta da un pericoloso cocktail di menefreghismo, clericalismo e populismo. Il mondo è diventato un posto peggiore. Non si intravedono miglioramenti all’orizzonte.

Ed ora un altro GiOtto, per risolvere i problemi dell’Africa e dell’ambiente. Inaugurato con una cena offerta dalla regina Elisabetta. Figuriamoci, cosa risolveranno. Gli americani, che non vogliono il protocollo di kyoto perché economicamente svantaggioso, che si riservano il diritto di impiantare fabbriche e bombardare ovunque, secondo le proprie regole e senza dover rendere conto a nessuno. I russi, che non sono da meno se non per minore capacità di investimento. I giapponesi, offesi perché non gli lasciano cacciare le balene in pace. Gli italiani, che si accordano con i libici per creare nuovi campi di concentramento. I francesi, che difendono armi in pugno i propri interessi africani. E via dicendo. Queste persone non risolvono problemi. Queste persone creano problemi.
I cioccoblocchi dicono di non voler passare alcun messaggio, perché nessun messaggio verrebbe ascoltato. Hanno ragione. Abbiamo parlato ed abbiamo discusso ed abbiamo urlato la nostra opinione ed il meglio che abbiamo ottenuto sono stati benevoli cenni del capo, sorrisi di commiserazione e pacche sulle spalle. Hanno ragione i cioccoblocchi, a voler distruggere tutto. Come si può definirli violenti per un’auto bruciata, quando i leader che contestano, i poliziotti che li bastonano, i giornalisti ed i giudici che li condannano, i padroni della fabbrica che ha prodotto quell’auto campano tutti sistematicamente sull’omicidio, sulla guerra, sullo sfruttamento? Come si può definirli vandali per una vetrina infranta, mentre il mondo viene quotidianamente vandalizzato da eserciti ed istituzioni? Non hanno alcun messaggio perché il loro messaggio è "Ci avete tolto tutto. Non abbiamo senso se non nell’essere presenti qui, ora."
Non ci sono soluzioni e se ci sono non le conoscono. Non hanno altro potere di incidere sulla realtà se non attraverso gesti tanto rumorosi quanto inefficaci. Non attaccano, si difendono: alla cieca, contro un nemico che non si può vedere.

Saranno figli di papà, alcuni. Saranno beceri, saranno ignoranti, mancheranno di un piano politico coerente ed efficace. Saranno funzionali al sistema, espedienti per la repressione, prodotti massmediatici. Saranno anche tutto questo, ma meno dei loro avversari, e con molte più ragioni per esserlo. La loro protesta violenta ed aggressiva sarà inutile quanto quella pacifica e civile, ma nel Luglio del 2005 li comprendo molto meglio. Vorrei poter essere a Glasgow.




21/6
2005

Se proprio non si può vietare il matrimonio...

...che almeno gli omosessuali non ne siano immeritatamente esentati.


DISCLAIMER: Questo testo contiene dosi massicce di relativismo. Se siete allergici mantenetevi ad una certa distanza dal monitor. Se non sapete cosa significhi "relativismo" provate a leggere le prime venti righe ma con molta cautela.


Mentre scrivo, il "matrimonio" tra omosessuali è l’argomento del giorno: c’è stato recentemente un gay pride a Milano, c’è stata appena pochi giorni fa una manifestazione in Spagna contro l’estensione di questo diritto, se ne parla, se ne scrive, se ne legge un po’ dappertutto. A voler essere sinceri comincio a credere che l’argomento sia un po’ sovraesposto, nonostante la sua importanza, e che tra breve verrà ridimensionato.
Nel frattempo, devo ammettere che esprimo la mia opinione con un certo imbarazzo. Non qui, dove potrei tranquillamente esimermi, ma nel mondo atomico dove mi trovo a dover ascoltare cumuli di fesserie ed io non riesco a tenere a freno la lingua. Mi sento in imbarazzo perché non sono molto omosessuale, e quindi mi scoccia fare l’avvocato difensore o l’attivista dei cazzi altrui; mi par sempre di fare il presuntuoso, come se gli omosessuali non fossero perfettamente in grado di difendere i propri diritti da soli. Però c’è la solidarietà. E c’è il fatto che a starmene zitto mentre la gente attorno spara vaccate mi si blocca la digestione.
Mi sento anche in imbarazzo perché a me la questione pare di una semplicità lampante: se due persone consenzienti decidono di stare assieme e regolamentare la propria unione sotto il punto di vista giuridico ed amministrativo, qualsiasi sia la ragione che li spinge a fare questa scelta, perché negare loro questo diritto?
Io sono contrario al matrimonio come istituzione, sia civile che religiosa, ma non trovo valide ragioni per limitare la libertà degli altri. Io farò quello che mi pare, magari cambierò idea. Gli altri, uguale. Qual’è il problema?
Che la famiglia deve essere composta da un uomo ed una donna? Checché ne dicano i tradizionalisti, questa è una costruzione sociale. Tutto quello che riguarda la società umana è frutto di molti e diversi processi di costruzione sociale: non c’è nessuna regola assoluta o "naturale" che ci obblighi a vivere in un modo piuttosto che nell’altro. Ci sono regole sociali, e si può dire che se nel corso dei millenni questa forma di famiglia fondata sulla coppia eterosessuale si è diffusa a livello pressoché planetario significa che assolve in modo efficiente a determinate funzioni. La prosecuzione della specie, soprattutto. Ammesso che questo sia un valore determinante, il matrimonio omosessuale non la mette affatto in pericolo, dato che se uno è omosessuale ha più o meno le stesse probabilità di riprodursi che sia o meno sposato.
E’ una cosa contronatura? Solo nel senso della riproduzione, ma la natura è una realtà così vasta e varia che è difficile stabilire cosa vi sia "contro". Gli animali domestici e da allevamento non esistevano in natura, sono una "creazione" umana. Le automobili ed i loro gas di scarico, le fabbriche ed i loro fumi e scarichi, la televisione, i vestiti, lo stato, la religione, gli occhiali, sono tutte cose che non esistono in natura e che a volte concorrono a distruggere un presupposto ambiente "naturale". In natura la maggior parte degli animali va vita di coppia solo durante la copula o al massimo durante l’infanzia dei cuccioli: la famiglia è una creazione umana. Niente feste di compleanno, pranzi di nozze, crisi di gelosia, complessi rapporti padre-figlio tra gli altri mammiferi. Gli omosessuali, al contrario, non sono stati inventati.
In una prospettiva cosmica, senza tralasciare un falso senso di ottimismo per il futuro, è la specie umana ad essere contro la natura.
La famiglia è stata inventata dall’uomo, quindi si ha tutto il diritto di cambiarla. Non mi sembra che la società, dopo tutto, funzioni così bene da dover rifiutare qualche piccolo cambiamento che secondo me la farebbe anzi migliorare - perché dove si estende la libertà c’è miglioramento.

Capitolo a parte l’adozione da parte delle coppie gay. Se qualsiasi idiota ha il diritto di sbagliare il salto della quaglia sul sedile posteriore di una golf e diventare genitore, non vedo la ragione perché una coppia omosessuale non possa crescere un bambino. A parità di condizione con le coppie etero, cioè dopo gli adeguati controlli per assicurarsi che il loro sia un desiderio meditato e non un capriccio egoistico, che abbiano quelle capacità che si presume dovrebbe avere un genitore e che nessuno sa bene quali siano. Magari facessero questi controlli anche alle coppie che non hanno bisogno di adottare, ci sarebbero un sacco di vasectomie in più e di persone incasinate in meno. I bambini adottati verrebbero presi in giro a scuola? Certo. Se davvero ci tenessimo ad evitarlo potremmo ad esempio smetterla di spacciare l’omosessualità come una malattia mentale, un peccato mortale o peggio. Ad ogni modo, tutti i bambini vengono presi in giro a scuola e la maggior parte dei genitori non sa neppure perché: almeno in questo caso lo saprebbero e potrebbero stare più vicino a loro figlio. Il bambino si sentirebbe "confuso" dal fatto di non avere un modello femminile (o maschile) di riferimento? Conosco un sacco di persone che sono cresciute in famiglie orribili, perfettamente e legittimamente composte da una coppia eterosessuale. Senza voler citare gli eccessi, parlo di padri che lavorano dodici ore al giorno e dei figli si ricordano a malapena il nome, che trattano le mogli come serve o minus habentes, madri che passano le giornate tra manicure e shopping dopo aver parcheggiato il pargolo da qualche parte o davanti alla televisione, genitori che ricordano in continuazione al figlio, con le parole o con i fatti, come egli non fosse desiderato e non sia bene accetto, genitori che scaricano sul figlio le proprie ambizioni represse rovinandogli la vita mentre cercano di indirizzarla verso un qualche loro obbiettivo. Evitando di citare gli eccessi, ripeto, che purtroppo non sono pochi. Sono cresciuti bene? Alcuni sì, nonostante tutto. Altri no. Non credo che una coppia omosessuale saprebbe fare di peggio.

(P.S.: Sono stato bravo, per una volta non ci ho infilato dentro nessuna tirata contro i cattolici. Comunque consiglio la lettura di questo splendido post, anche nella versione originale in spagnolo, se preferite. E sono stato anche troppo sintetico, lo so.)




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